È un’Atalanta schiacciasassi: in 9 minuti stende il Napoli
Continua il filotto di vittorie dei nerazzurri in campionato Napoli regolato con i gol nella ripresa di Pasalic e Gosens
Dopo Lazio e Udinese l’Atalanta di Gian Piero Gasperini regola anche il Napoli, tra le squadre più in forma della ripartenza post virus. I nerazzurri hanno vinto 2-0 al Gewiss stadium, con i gol nella ripresa di Pasalic e Gosens, il terzino più prolifico, con dieci gol in stagione, dell’era Gasp. L’Atalanta è così a 7 vittorie consecutive in Serie A, con 60 punti e nove match vinti considerando anche le sfide in Champions League.
L’Atalanta non si accontenta mai. Nemmeno quando un pareggio potrebbe essere un risultato più che soddisfacente. E inanella la settima vittoria consecutiva in Serie A, la nona considerando la doppia sfida contro il Valencia in Champions League. Superata la striscia di Colantuono che in campionato, a marzo 2014, le aveva vinte tutte (che il Gasp aveva eguagliato nella stagione 2016-17).
Il 2-0 finale, firmato da Pasalic e Gosens, consente di superare un Napoli che, sulla carta, poteva essere un vero problema. Difesa arcigna, contropiedisti veloci, corridori che possono cogliere impreparati Djimsiti e compagnia, un po’ come fatto da Lasagna dell’Udinese domenica scorsa. E lo ha fatto, repetita
iuvant, giocando una partita intelligente, d’attesa, con un primo tempo che sembra uno spot tattico. Perché invece di pigiare sull’acceleratore da subito, quando a Bergamo l’afa rischia di togliere le energie, preferisce tenere, compattandosi dietro, rischiando il minimo per poi cercare il tentativo da fuori. Così di grandi occasioni non se ne vedono, anche se Ospina ha l’opportunità — prima di uscire a causa di una ferita all’arcata sopraccigliare in un incontro ravvicinato con il ginocchio del compagno di squadra Mario Rui — di mettere le mani su due conclusioni del Papu dalla distanza, una molto pericolosa. Nell’altra area, quella bergamasca, i pericoli maggiori arrivano dai cross dalle corsie, anche se è Koulibaly a dover fare la parte del centravanti improvvisato. L’archivio dunque nota uno 0-0 all’intervallo che fa pensare che il Gasp l’abbia pensato proprio così, per minimizzare i rischi e guadagnare sulle rendite, quelle in classifica in primis, perché le quattro partite sul Napoli sono un oceano difficilmente attraversabile.
Nella ripresa tutte le congetture prendono forma. Perché in due minuti si capisce come l’antifona sia diversa, il pressing sale e gli uomini di Gattuso incominciano a perdere il pallone nella propria trequarti, situazione mai successa nella prima frazione. Così al secondo minuto Gomez si pianta sulla sfera, la congela e la manda dietro gli avversari, servendo l’accorrente Castagne. Il cross non è all’altezza ma Fabian Ruiz e Di Lorenzo perdono un’altra volta il possesso, stavolta in maniera fatale: Gomez si riprende la palla e regala una parabola al bacio per Pasalic, con scritto «spingimi». La connessione è quella già vista a San Siro, contro il Manchester City, gol decisivo per rientrare in carreggiata per la qualificazione agli ottavi. Funziona bene.
Come svolge ottimamente il proprio lavoro Gosens sette minuti più tardi, su assist involontario di Toloi, siglando il nono gol con un diagonale perfetto, da centravanti consumato: meglio anche di Andrea Conti, tre anni fa.
Il resto è solo accademia, attesa di un novantesimo che arriva con calma, gestito senza particolari ambasce a parte l’eventuale 2-1 annullato a Milik per fuorigioco. La vittoria taglia fuori il Napoli dalla corsa alla Champions League, mentre conferma che, al momento, l’Atalanta è inarrestabile. Anche quando ha una serata normale, senza furore agonistico e con il pallone che corre molto meno del solito. Diciassette partite con gol per i bergamaschi, ventidue considerando le tre competizioni. E una domanda: chi può fermare l’attacco di Gasperini?
Vantaggio Il colpo di testa di Pasalic, imbeccato da Gomez, che regala l’1-0 all'Atalanta. Per i nerazzurri, quella di ieri sera è stata la settima vittoria consecutiva in campionato e la nona in totale, considerando anche la Champions
La squadra dimostra di saper vincere anche quando il pallone corre meno del solito