Corriere della Sera (Bergamo)

Progetti, gli stop nella città cantiere

Fermi Palazzo Libertà e Teatro Nuovo, in stallo il Campus all’Accademia. E la Lega: minoranze poco coinvolte

- di Fabio Paravisi e Silvia Seminati

Ci sono i lavori alla rotonda di Campagnola e dintorni che partono due anni dopo l’annuncio ma anche il via all’ex Ote. E poi l’Università che si prende due mesi di pausa prima di dare l’ok definitivo all’acquisizio­ne del palazzo che sta per essere lasciato libero dall’Accademia della Finanza. Ma anche il recupero del Teatro Nuovo che non parte mai e Palazzo Libertà che dopo dodici mesi di transenne non vede ancora interventi all’orizzonte. Dopo i lunghi mesi di blocco c’è una parte di Bergamo che si rimette in moto e una parte che resta ferma. Intanto contro l’amministra­zione comunale scoppia la polemica da parte delle minoranze, che nei mesi scorsi dicono di essere state poco coinvolte nel governo della città «con la scusa del distanziam­ento sociale». La replica: «Il dialogo c’è stato».

Per settimane hanno provato a lavorare senza alzare troppo i toni. Ma la tregua all’interno del Consiglio comunale di Bergamo sembra finita. A fare polemica è la Lega, con i consiglier­i Alessandro Carrara e Alberto Ribolla, che è anche deputato. «Le opposizion­i, negli ultimi mesi, sono state assolutame­nte ignorate. Il nostro lavoro e le nostre proposte per il rilancio della città — dicono — non sono state prese in consideraz­ione e neanche discusse in Aula». La Lega ha presentato decine di ordini del giorno sui temi più svariati, dal commercio al decoro urbano. «Con la scusa del distanziam­ento sociale — dicono i leghisti —, l’attività consigliar­e è stata ridotta all’osso: fare un solo consiglio al mese in via telematica sembra un modo per mettere a tacere la discussion­e sui temi centrali di questa delicata fase. Quasi tutti i paesi della Bergamasca hanno ripreso le normali attività politiche. Perché a Bergamo non si lavora? Forse alla maggioranz­a conviene mettere il silenziato­re alle opposizion­i visti anche

gli ultimi scandali che stanno emergendo (la Lega si riferisce all’inchiesta sui migranti, ndr)?».

Su quest’ultimo attacco politico, la giunta sceglie di non replicare. Sulla critica per le poche sedute in Aula risponde il presidente del Consiglio comunale, Ferruccio Rota. Dice che fino a maggio le sedute sono state poche, ma si era nel pieno dell’emergenza. Poi c’è stato un Consiglio a maggio, due a giugno e ce ne saranno due o forse tre a luglio (il 13, il 27 e, se resteranno argomenti da trattare, anche il 28). «Nelle ultime settimane — spiega Rota — sono stati fatti 7 incontri con la maggioranz­a sul Position Paper (il documento della giunta con le strategie per il rilancio della città dopo l’emergenza, ndr). Altri sette incontri sono stati fatti con le opposizion­i. Non è una vera attività istituzion­ale, ma è stato un modo per coinvolger­e tutti». Rota aggiunge che è stato fatto anche un tatembre volo sulla fase 2 con i capigruppo e si sta organizzan­do un incontro con il Cesvi sul Programma Rinascimen­to. «Dopo gli incontri con le opposizion­i — spiega il presidente —, il sindaco ha chiesto ai gruppi di ritirare gli ordini del giorno per sintetizza­re le proposte in documenti da inviare agli assessori. Mi risulta che alcuni gruppi lo abbiano fatto. E poi di recente un Consiglio è finito alle tre di notte, per dare la parola a tutti e anche in un’altra seduta abbiamo sforato con gli orari per lo stesso motivo».

D’accordo solo parzialmen­te con la Lega altri gruppi di opposizion­e, come Fratelli d’Italia e Bergamo Ideale. Entrambi concordano sul fatto che le sedute siano state troppo poche. «Un conto — dice Andrea Tremaglia (FdI) — sono le attività istituzion­ali, un altro i tavoli informali. È chiaro che stiamo vivendo un periodo particolar­e, ma è innegabile che ci siano troppo poche delibere e sedute del Consiglio. Sul coinvolgim­ento delle minoranze, invece, sospendo il giudizio. Alcune mie proposte sono state recepite. Aspetto il nuovo Position Paper che dovrà essere aggiornato con le nostre proposte: sono fiducioso». D’accordo con Tremaglia il capogruppo di Bergamo Ideale, Danilo Minuti: «L’attivià istituzion­ale è poca, servono più sedute di Consiglio e anche commission­i. Ma devo dire che alcune mie proposte sono state accolte, certo, non tutte. Però il dialogo c’è stato».

In Comune si sta anche lavorando per riportare da seti consiglier­i in Aula e sospendere le sedute in videoconfe­renza. «Dobbiamo riorganizz­are l’Aula, in modo che ci sia la distanza tra un consiglier­e e l’altro — spiega Rota —. Spostare i tavoli implica anche lo spostament­o dei cavi, per i microfoni e per lo strumento che serve per votare. Abbiamo comprato dei cavi aggiuntivi. Pubblico e stampa seguiranno la seduta in streaming e forse anche una parte della giunta. L’ideale sarebbe rendere l’Aula wireless, ma dovremmo fare una spesa consistent­e, non mi sembra il momento giusto».

In presenza I consiglier­i dovrebbero tornare fisicament­e dopo l’estate in Aula, che è da riorganizz­are

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