Progetti, gli stop nella città cantiere
Fermi Palazzo Libertà e Teatro Nuovo, in stallo il Campus all’Accademia. E la Lega: minoranze poco coinvolte
Ci sono i lavori alla rotonda di Campagnola e dintorni che partono due anni dopo l’annuncio ma anche il via all’ex Ote. E poi l’Università che si prende due mesi di pausa prima di dare l’ok definitivo all’acquisizione del palazzo che sta per essere lasciato libero dall’Accademia della Finanza. Ma anche il recupero del Teatro Nuovo che non parte mai e Palazzo Libertà che dopo dodici mesi di transenne non vede ancora interventi all’orizzonte. Dopo i lunghi mesi di blocco c’è una parte di Bergamo che si rimette in moto e una parte che resta ferma. Intanto contro l’amministrazione comunale scoppia la polemica da parte delle minoranze, che nei mesi scorsi dicono di essere state poco coinvolte nel governo della città «con la scusa del distanziamento sociale». La replica: «Il dialogo c’è stato».
Per settimane hanno provato a lavorare senza alzare troppo i toni. Ma la tregua all’interno del Consiglio comunale di Bergamo sembra finita. A fare polemica è la Lega, con i consiglieri Alessandro Carrara e Alberto Ribolla, che è anche deputato. «Le opposizioni, negli ultimi mesi, sono state assolutamente ignorate. Il nostro lavoro e le nostre proposte per il rilancio della città — dicono — non sono state prese in considerazione e neanche discusse in Aula». La Lega ha presentato decine di ordini del giorno sui temi più svariati, dal commercio al decoro urbano. «Con la scusa del distanziamento sociale — dicono i leghisti —, l’attività consigliare è stata ridotta all’osso: fare un solo consiglio al mese in via telematica sembra un modo per mettere a tacere la discussione sui temi centrali di questa delicata fase. Quasi tutti i paesi della Bergamasca hanno ripreso le normali attività politiche. Perché a Bergamo non si lavora? Forse alla maggioranza conviene mettere il silenziatore alle opposizioni visti anche
gli ultimi scandali che stanno emergendo (la Lega si riferisce all’inchiesta sui migranti, ndr)?».
Su quest’ultimo attacco politico, la giunta sceglie di non replicare. Sulla critica per le poche sedute in Aula risponde il presidente del Consiglio comunale, Ferruccio Rota. Dice che fino a maggio le sedute sono state poche, ma si era nel pieno dell’emergenza. Poi c’è stato un Consiglio a maggio, due a giugno e ce ne saranno due o forse tre a luglio (il 13, il 27 e, se resteranno argomenti da trattare, anche il 28). «Nelle ultime settimane — spiega Rota — sono stati fatti 7 incontri con la maggioranza sul Position Paper (il documento della giunta con le strategie per il rilancio della città dopo l’emergenza, ndr). Altri sette incontri sono stati fatti con le opposizioni. Non è una vera attività istituzionale, ma è stato un modo per coinvolgere tutti». Rota aggiunge che è stato fatto anche un tatembre volo sulla fase 2 con i capigruppo e si sta organizzando un incontro con il Cesvi sul Programma Rinascimento. «Dopo gli incontri con le opposizioni — spiega il presidente —, il sindaco ha chiesto ai gruppi di ritirare gli ordini del giorno per sintetizzare le proposte in documenti da inviare agli assessori. Mi risulta che alcuni gruppi lo abbiano fatto. E poi di recente un Consiglio è finito alle tre di notte, per dare la parola a tutti e anche in un’altra seduta abbiamo sforato con gli orari per lo stesso motivo».
D’accordo solo parzialmente con la Lega altri gruppi di opposizione, come Fratelli d’Italia e Bergamo Ideale. Entrambi concordano sul fatto che le sedute siano state troppo poche. «Un conto — dice Andrea Tremaglia (FdI) — sono le attività istituzionali, un altro i tavoli informali. È chiaro che stiamo vivendo un periodo particolare, ma è innegabile che ci siano troppo poche delibere e sedute del Consiglio. Sul coinvolgimento delle minoranze, invece, sospendo il giudizio. Alcune mie proposte sono state recepite. Aspetto il nuovo Position Paper che dovrà essere aggiornato con le nostre proposte: sono fiducioso». D’accordo con Tremaglia il capogruppo di Bergamo Ideale, Danilo Minuti: «L’attivià istituzionale è poca, servono più sedute di Consiglio e anche commissioni. Ma devo dire che alcune mie proposte sono state accolte, certo, non tutte. Però il dialogo c’è stato».
In Comune si sta anche lavorando per riportare da seti consiglieri in Aula e sospendere le sedute in videoconferenza. «Dobbiamo riorganizzare l’Aula, in modo che ci sia la distanza tra un consigliere e l’altro — spiega Rota —. Spostare i tavoli implica anche lo spostamento dei cavi, per i microfoni e per lo strumento che serve per votare. Abbiamo comprato dei cavi aggiuntivi. Pubblico e stampa seguiranno la seduta in streaming e forse anche una parte della giunta. L’ideale sarebbe rendere l’Aula wireless, ma dovremmo fare una spesa consistente, non mi sembra il momento giusto».
In presenza I consiglieri dovrebbero tornare fisicamente dopo l’estate in Aula, che è da riorganizzare