Palazzo Visconti Piante pericolanti
Il Comune di Brignano con un’ordinanza ha chiesto alla Rea un intervento urgente sugli alberi lungo il fossato, che costeggia la strada. Sono pericolanti, è probabile che saranno tagliati.
Allarme alberi pericolosi nell’area di Palazzo Visconti, a Brignano. È la questione al centro dell’ordinanza firmata dal sindaco Beatrice Bolandrini e inviata alla Rea di Dalmine, la società della famiglia Grossi, proprietaria dell’imponente complesso storico.
La richiesta di intervento urgente è stata decisa dal primo cittadino dopo numerosi esposti e segnalazioni dei residenti e riguarda soprattutto il filare di alberi del fossato che scorre parallelo alla strada. Da tempo i rami di alcune delle piante hanno invaso la carreggiata. «C’è oggettivamente una situazione di pericolo. Alcuni alberi sono secchi ed è capitato che dei rami si siano staccati precipitando», spiega Bolandrini. La decisione di firmare l’ordinanza non a caso è arrivata dopo i temporali dello scorso fine settimana che in paese hanno causato non pochi danni. «C’è il rischio della caduta di qualche albero — continua il primo cittadino —. Per questo abbiamo fatto transennare l’area impendendo l’uso dei parcheggi più vicini. Quel verde è privato ma non possiamo far finta di nulla quando c’è di mezzo la sicurezza».
Altro problema che l’ordinanza chiede di risolvere ripulendo la zona è la presenza di topi. Dal canto suo la Rea non è rimasta con le mani in mano e già ieri ha disposto il sopralluogo di un agronomo che ha analizzato il filare composto da piante spontanee. Nel dettaglio si tratta di 8 platani e due pioppi alti tra i 12 e i 15 metri con tronchi di circonferenza fino a un metro. L’ipotesi sul tavolo è un loro abbattimento, cui far seguire il consolidamento delle sponde del fossato e una nuova piantumazione.
Palazzo Visconti fu acquisito dalla Rea nel 2007 per 11 milioni di euro all’asta giudiziaria del fallimento della Cirio di Sergio Cragnotti e nel 2012 è stato oggetto a interventi di restauro. Nel 2014, l’idea di trasformare il complesso in un resort di lusso, rilanciata nel 2018 quando la società ha chiesto al Comune una variazione urbanistica sulla destinazione d’uso del Palazzo, che al momento è ancora una residenza privata.