Corriere della Sera (Bergamo)

Con la Samp la vittoria più complicata L’Atalanta scavalca l’Inter

In rete Toloi e Muriel. Cade il tabù blucerchia­to, Inter scavalcata

- Di Andrea Losapio

Nove vittorie consecutiv­e per l’Atalanta, che regola 2-0 la Sampdoria con i gol di Toloi e Muriel, in una delle sfide più complicate. Perché la formazione di Ranieri è molto coperta, corta, e riesce a mettere muscoli per evitare di prendere imbarcate, sin dall’inizio. L’idea è quella di pressare molto avanti, ingaggiand­o gli uno contro uno ma solo in attacco, trovando i raddoppi in difesa, soprattutt­o nel gioco con gli esterni.

I nerazzurri sono quindi sorpresi e non trovano soluzioni, se non quella di lanciare spesso per uno Zapata bravissimo a fare da boa, ma insolitame­nte troppo solo nella tenaglia dei difensori avversari. Gomez prova a folleggiar­e con classe, ma nella trequarti offensiva non c’è spazio. Anche Gosens e Hateboer non macinano la solita quantità di erba. Le occasioni, sono pochissime, con Toloi a suonare la carica con un’incursione in area blucerchia­ta, ben controllat­a da Audero. L’ex di giornata, Gabbiadini, cerca di sbloccarla con un sinistro dai trenta metri e spedisce un bolide terra-aria su cui Gollini deve alzare sopra la traversa, intorno alla mezz’ora.

La produzione degli uomini di Gasperini è quindi limitata a episodi e al colpo di genio del Papu che, da regista, sfodera un lancio alla Pirlo sui piedi di Duvan. Controllo del colombiano in corsa e interno piede per cercare di freddare Audero, bravo stavolta a chiudere disperatam­ente. Come spesso accade è Gomez a predicare, raccoglien­do anche i compliment­i di Ranieri e aprendo il piattone per pescare Ilicic da solo, lo sloveno di destro dimostra di avere qualche problema, sparando in curva. Questa è la fotografia della prima frazione per il numero 72 atalantino, ritornato titolare per la prima volta dopo l’epidemia.

La ripresa non cambia canovaccio, perché la Samp continua a chiudersi e l’Atalanta a dirigere le operazioni nella metà campo genovese. Dopo cinque minuti Gasp cerca la chiave, inserendo de Roon e passando a una difensa a quattro, considerat­o che Gabbiadini non ha compagni per mettere in difficoltà Toloi e Caldara. La Samp riparte con il contagocce, ma quando lo fa è potenzialm­ente pericolosa, tra rimpalli e chance non proprio pulitissim­e mentre il pallone danza davanti a Gollini. I nerazzurri invece cercano la porta avversaria tramite il gioco, ma sembra che la luce della riserva sia accesa, nonostante il largo uso di seconde linee a Cagliari. Anche perché Gomez inventa meno, mentre Ilicic continua nella sua prestazion­e incolore. Così bisogna aspettare la metà del secondo tempo per vedere Hateboer che si butta dentro, in spaccata, senza avvicinars­i alla porta.

Gli ultimi venti minuti sono iper offensivi, perché entrano anche Muriel e Malinovsky­i al posto di Ilicic e Pasalic. Sembra però la classica partita che solo un episodio può cambiare. E succede a un quarto d’ora dalla fine: nell’ingaggio fra Muriel e Colley il colombiano tocca per ultimo, l’arbitro concede l’angolo comunque. Toloi salta in mezzo a due e manda in buca per l’1-0, di testa. A dieci dalla fine c’è il solito Muriel, con il decimo gol da subentrato: traiettori­a che finisce all’angolino. Inter scavalcata, secondo posto a due punti, la Juventus a nove sembra irraggiung­ibile. Anche se sabato sera ci sarà proprio la sfida con i bianconeri.

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La festa Muriel non esulta contro la sua ex squadra dopo il gol da fuori area, che vale il 2-0. Lo celebrano i suoi compagni di squadra

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