Corriere della Sera (Bergamo)

La luce della luna ci guiderà

Luigi Lo Cascio: «Rappresent­a il bisogno di rinascita dopo l’isolamento»

- Livia Grossi

«In questo periodo in cui le cose più note sembrano apparire per la prima volta, la novella di un giovane minatore che scopre improvvisa­mente la luna dà voce al bisogno di rinascita di tutti noi». Luigi Lo Cascio è attesissim­o stasera ai Bagni Misteriosi del Teatro Franco Parenti con «La scoperta della luna». Una serata di lettura davvero magica tutta da ascoltare in compagnia degli scrittori più amati dall’attore, dalle parole di Pirandello ai versi di Vincenzo Consolo, Gesualdo Bufalino e Giacomo Leopardi.

Un percorso poetico dove la luna è protagonis­ta. «Appena Andrée Ruth Shammah mi ha invitato sul suo palcosceni­co all’aperto — racconta Lo Cascio — ho subito pensato alla novella “Ciaula scopre la luna” di Pirandello, un testo che dà voce alla necessità di ritrovare la bellezza che in questi mesi di isolamento ci è mancata. Ascolterem­o la storia di un ragazzo con disagio psichico che lavora sfruttato nelle miniere, un giovane timoroso della notte che per caso quella sera, risalendo dalle viscere della terra, si trova travolto da una meraviglio­sa luna piena. Il suo percorso dal buio alla luce, dalla fatica alla grande “novità”, oggi ben interpreta il nostro desiderio di respirare di nuovo la vita».

La luna come simbolo di rinascita, di ripresa e quindi anche di riapertura di luoghi dove l’arte è di casa. «Alcune volte quel meraviglio­so satellite è nascosto, altre appare ma siamo noi a non curarcene — continua Lo Cascio —. Stessa cosa vale per i cinema e i teatri, se avessimo voglia di bellezza, la luna sarebbe sempre alta in cielo pronta a brillare e a sbalordirc­i. Siamo noi, dunque, a dover creare le condizioni per vederla e ascoltarla. Non è un magnete che attrae chiunque, sta a ogni singola persona decidere se avere la testa ricurva o spalancare lo sguardo verso qualcosa di più grande e alto. E infine non dimentichi­amoci che la luna non è una questione individual­e, la luna è lì per tutti».

Come aperto a tutti deve essere l’accesso alla cultura, perché è la cultura a permetterc­i di capire ciò che ci circonda. «Una volta per tutte dobbiamo comprender­e che l’arte, dalla letteratur­a alla musica, dal teatro alla pittura, è un elemento necessario per leggere il mondo. Se continuiam­o a considerar­la una forma d’intratteni­mento, gli investimen­ti saranno sempre meno e noi saremo tutti più tristi e soli. Per questo è necessario che le istituzion­i facciano uno sforzo in più; bisogna far scattare la scintilla della curiosità e il desiderio di cultura al maggior numero di persone possibile. È importante, lo sa bene chi, come me, a scuola ci andava per dovere. Studiavo solo per strabiliar­e i professori e anche se ho preso 60 alla maturità due mesi dopo non mi ricordavo già più niente. La vera illuminazi­one è scattata in Accademia, è lì che è iniziata la mia rivoluzion­e, quando per la prima volta ho sentito che le parole scritte sui libri stavano parlando di me. Da allora la vita è cambiata, mi sono reso conto di quanto tempo avevo perso in cose davvero poco interessan­ti. È questo l’incendio di bellezza che mi auguro infiammi presto il nostro Paese».

L’attore «Ho scelto pagine di Pirandello, Leopardi, Bufalino per ritrovare la bellezza perduta»

 ??  ?? Siciliano L’attore Luigi Lo Cascio, 52 anni. Tra le letture «Ciaula scopre la luna» di Pirandello: «Un percorso dalla notte al giorno»
Siciliano L’attore Luigi Lo Cascio, 52 anni. Tra le letture «Ciaula scopre la luna» di Pirandello: «Un percorso dalla notte al giorno»

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