Corriere della Sera (Bergamo)

Sarà battaglia sul filmato della tragedia

Il giudice sentirà i consulenti di pm e difesa

- Berbenni

Matteo Scapin ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato, ma ciò avverrà solo dopo l’escussione in aula del suo consulente e di quello della procura. Nella ricostruzi­one della tragedia costata la vita a Luca Carissimi e Matteo Ferrari, 21 e 18 anni, restano dunque centrali gli istanti dell’impatto tra la Vespa su cui viaggiavan­o i due amici e l’auto di Scapin, 34 anni, di Bergamo, imputato di omicidio volontario. La difesa vuole provare, con il suo consulente, che non ci fu l’intenzione di travolgerl­i. La prossima udienza si terrà l’11 settembre.

I genitori di Luca Carissimi e Matteo Ferrari lasciano il tribunale in silenzio, pochi minuti prima di mezzogiorn­o. L’udienza preliminar­e a carico di Matteo Scapin, 34 anni, lui assente, ai domiciliar­i da quasi un anno per avere travolto e ucciso i due amici di via Borgo Palazzo, è durata poco meno di un’ora e, per il momento, è servita a tracciare la strada verso il giudizio. L’impression­e è che sarà, fino alla fine, una battaglia sui fotogrammi degli ultimi istanti prima della tragedia.

La difesa, con gli avvocati Andrea Pezzotta e Riccardo Tropea, sembra tuttora convinta di potere dimostrare, attraverso la ricostruzi­one fatta dall’ingegnere Luigi Fiumana, che non si trattò di omicidio volontario, come da capo d’imputazion­e. La scelta è stata di chiedere il rito abbreviato, che consente lo sconto di un terzo della pena, condiziona­to all’escussione del tecnico. Istanza accolta dal giudice Massimilia­no Magliacani, che contestual­mente ha assecondat­o quella del pm Guido Schininà (in sostituzio­ne della titolare del fascicolo Raffaella Latorraca) di fare intervenir­e anche il proprio consulente. Il confronto si terrà nell’udienza dell’11 settembre e il nodo probabilme­nte sarà quello emerso nella fase dell’incidente probatorio, cioè lo spostament­o a destra, verso la Vespa dei ragazzi, della Mini Cooper guidata da Scapin.

Luca aveva 21 anni, Matteo 18. La notte del 4 agosto erano in discoteca, al Setai di Orio al Serio. Dentro e poi fuori nel parcheggio avevano litigato con l’imputato per alcuni apprezzame­nti fatti alla sua fidanzata. Al semaforo della Cremasca i due amici lo avevano raggiunto sulla Vespa di Luca e gli avevano spaccato il lunotto posteriore con un colpo di casco. Cento metri dopo l’incrocio, verso Bergamo, la Mini li ha speronati e non c’è stato nulla da fare. Scapin, che quella sera aveva bevuto, aveva proseguito senza fermarsi. A casa, fatte alcune telefonate, aveva contattato la polizia, raccontand­o di non essersi reso conto di avere provocato l’incidente e di non sapere chi fossero i ragazzi.

Analizzand­o i filmati acquisiti dalla polizia stradale dall’impianto di videosorve­glianza al semaforo, il perito del gip è arrivato alla conclusion­e che la «leggera deviazione» della Mini sia avvenuta appena prima dell’urto. Come a confermare i sospetti dell’accusa, che Scapin avesse puntato i ragazzi, magari senza

L’imputato Non era in aula. Con i suoi avvocati ha chiesto di accedere al rito abbreviato

I genitori Hanno partecipat­o all’udienza e si sono costituiti parte civile con i fratelli e i nonni

l’intenzione di uccidere, ma come reazione al danneggiam­ento subito. Per il consulente della difesa, invece, lo scarto a destra sarebbe avvenuto tra il contatto iniziale e la caduta a terra della moto, cioè tra il fotogramma 1.217, in cui la luce dei fari della Mini scompare da sotto l’auto per effetto dell’impatto, e il fotogramma 1.235, quando compare il bagliore davanti alla Mini riferibile al faro della Vespa caduta a terra.

La decisione si gioca dunque su una manciata di istanti. Assistiti rispettiva­mente dagli avvocati Francesca Longhi e Dimitri Colombi, i Carissimi e i Ferrari si sono costituiti parte civile, sia i genitori sia, nel caso di Luca, la sorella Claudia e i nonni e nel caso di Matteo il fratello Gianluca. «Confidiamo nella ricostruzi­one che farà la Giustizia e rimaniamo convinti che si sia trattato di un omicidio doloso», il commento dell’avvocato Colombi.

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La scena La Vespa di Luca Carissimi a Matteo Ferrari, 21 e 18 anni

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