Champions, l’Atalanta può sognare
Nei quarti di finale il Paris Saint Germain. Percassi: gara memorabile, possiamo crescere
Gli ostacoli principali si chiamano Neymar e Mbappè, il talento brasiliano costato più di 220 milioni e il cannoniere francese protagonista dei Mondiali 2018 in Russia: ma l’Atalanta vuole provarci. La sfida di Champions League con il Paris Saint Germain delle due star è fissata per il 12 agosto a Lisbona. «Gasperini mi aveva già detto che se avessimo trovato il Psg ce la saremmo potuta giocare», ha commentato ieri il presidente Antonio Percassi. E ora, dopo il sorteggio, si sogna.
Considerando le condizioni oggettive, l’Atalanta può sorridere dopo il sorteggio dei quarti di finale di Champions che l’ha messa di fronte al Paris Saint Germain il 12 agosto (fischio d’inizio alle 21). O, almeno, guardare con fiducia al futuro. Certo, di fronte si troverà delle superstar del pallone. A partire da Neymar, l’uomo da 222 milioni di euro, la cifra pagata dai francesi al Barcellona per accaparrarselo nel 2017. Dribbling, velocità, senso del gol e un discreta vita sotto i riflettori fuori dal campo. L’ultimo gossip parla di una relazione con la supermodella Isabel Gouzart la quale, ufficialmente, è fidanzata con Kevin Trapp che di mestiere fa il portiere al Psg... L’altro simbolo è Kylian Mbappé che molto probabilmente raccoglierà il testimone da Messi e Ronaldo per diventare l’icona mondiale di questo sport. Senza dimenticare gli Icardi e i Verratti. Dimenticandosi, invece, di Cavani (svincolato pochi giorni fa), del talentuoso centrocampista Meunier (passato al Dortmund) e di Angel Di Maria (squalificato).
Ottimismo
Finito l’album delle figurine, c’è il tema vero da affrontare, ovvero che i francesi non giocano una partita ufficiale da inizio marzo (il campionato Oltralpe non è mai ripreso) — gara di ritorno degli ottavi contro il Dortmund — e ricominceranno a farlo solamente tra un paio di settimane, quando saranno impegnati nelle finali di Coppa di Francia e Coppa di Lega contro, rispettivamente, il Saint Etienne (il 24 luglio) e Lione (31 luglio). Insomma, all’appuntamento con l’Atalanta, la squadra arriverà, praticamente, dopo 5 mesi di inattività. Situazione che genera un grosso punto di domanda sulla condizione atletica che dovrà essere al top per controbattere la fisicità dei nerazzurri. I quali, al contrario, arriveranno con 15 partite in 45 giorni sul groppone. Quindi con uno stato di forma ottimale, ma anche con una buona dose di acido lattico da smaltire nel giro di poco più di una settimana, il lasso di tempo che passerà tra l’ultima di A con l’Inter e il match coi francesi. L’altro tema è la gara secca, che tradizionalmente favorisce chi ha poco o nulla da perdere. Come l’Atalanta. Quarti e semifinali non avranno andata e ritorno e si giocheranno a Lisbona allo stadio da Luz (dove scenderanno in campo i bergamaschi anche per l’eventuale semifinale contro una tra Lipsia e Atletico, oltre a essere la sede della finalissima). Infine, la cabala. Perché il Psg è una squadra che non è mai riuscita a lasciare il segno in Champions. Se non in termini negativi. Come dimenticarsi il 6-1 rimediato dal Barcellona che rimontò così la sconfitta all’andata per 4-0?
«Nella storia»
«Gasperini mi ha detto che se avessimo incontrato il Psg ce la saremmo potuta giocare — il commento del presidente Antonio Percassi —. Di sicuro sarà un'esperienza incredibile e una partita memorabile per la storia del nostro club, che ci farà crescere ancora. Speriamo di fare bella figura». Le premesse ci sono tutte.
Cammino
In caso di vittoria, in semifinale incontrerà la vincente di Lipsia-Atletico