Corriere della Sera (Bergamo)

«Il talento Traore in Italia illegalmen­te» Finti genitori nei guai

L’inchiesta di Parma sugli atti per l’immigrazio­ne dei baby calciatori L’Atalanta non è coinvolta. Il ragazzo e il «fratello» hanno ammesso

- Di Armando Di Landro

Il talento atalantino della Costa d’Avorio Amad Traore, già comparso in prima squadra, e il fratello del Sassuolo Hamed, non sono figli della coppia che nel 2014 li fece entrare in Italia grazie al ricongiung­imento familiare: i presunti genitori sono indagati per favoreggia­mento dell’immigrazio­ne clandestin­a dalla Procura di Parma. La «finta mamma», Marina Teher, risulta dipendente dell’Atalanta. La sorella Larissa, insieme al marito, risulta indagata per un altro caso: anche loro avrebbero consentito l’ingresso in Italia di altri due giocatori, uno oggi al Lecce e l’altro in Serie D. I calciatori avrebbero ammesso di non avere rapporti di parentela con le due coppie.

Amad Diallo Traore, talento della Costa d’Avorio in forza all’Atalanta, che si è già affacciato in prima squadra dopo lo scudetto Primavera 2019, e Hamed Junior Traore, del Sassuolo in prestito all’Empoli, non sarebbero figli della coppia ivoriana che nel 2014 li fece entrare in Italia, ancora minorenni, grazie al ricongiung­imento familiare previsto dalla legge sull’immigrazio­ne. Marina Edwige Carine Teher, 41 anni, che si dichiarò madre dei due, ed è dipendente dell’Atalanta, e il marito Hamed Mamadou Traore, che nei documenti si qualificò come padre, sono indagati per favoreggia­mento dell’immigrazio­ne clandestin­a nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Parma. Il sospetto è che avessero dichiarato una falsa identità dei due baby calciatori, allora minorenni, proprio per portarli a giocare in Italia o in altri campionati europei, senza aver mai avuto veri rapporti di parentela con loro.

Qualcosa in più, in realtà, di un sospetto: le indagini, nate nel 2017 dall’arresto del procurator­e sportivo di Parma Giovanni Damiano Drago, origini siciliane, avrebbero trovato un riscontro decisivo nella giornata di giovedì, quando la squadra mobile emiliana ha ascoltato i due giocatori che, secondo quanto filtra dalla Procura, avrebbero ammesso di non avere nessun legame con la Teher e con Traore.

Non è noto se siano fratelli e se abbiano svelato agli investigat­ori quali siano i loro veri nomi, né se abbiano fatto precisazio­ni sulla loro vera età: stando ai documenti Amad compie 18 anni oggi, Hamed invece ne ha 20. Un ulteriore riscontro sul fatto che non siano figli della Teher e di Traore sarebbe invece arrivato dal test del Dna, anche se gli investigat­ori non specifican­o quando e con che modalità siano stati raccolti i campioni biologici per un confronto.

I due calciatori sono stati sentiti come persone informate sui fatti, non emerge se abbiano dichiarato di essere stati consapevol­i, già allora, del raggiro subìto dalle autorità di frontiera italiane. In tal caso la loro posizione dovrebbe essere segnalata alla Procura dei minori, come reato commesso all’epoca dei fatti. Amad e Hamed Junior rischiano di essere espulsi? Non è ancora chiaro. Hanno un contratto di lavoro, con le due società, ma anche una falsa identità, che fu determinan­te per il loro ingresso in Italia. È verosimile che la squadra mobile di Parma debba segnalare il caso all’ufficio immigrazio­ne della questura.

L’Atalanta ieri ha evitato commenti e aspetta di capire l’evolversi della vicenda. La società non risulta toccata dall’inchiesta. Il club nerazzurro è la seconda squadra in cui Amad Traore ha giocato in Italia (dopo il Boca Barco di Bibbiano), e non è noto quando sia iniziato il rapporto di lavoro di Marina Teher con la società bergamasca.

L’inchiesta nata nel 2017 dall’arresto di Drago e di altri presunti complici, italiani e ivoriani (Drago era già noto alla Dda di Catanzaro per altri fatti), ha portato a svelare anche un altro finto rapporto genitori-figli. Coinvolta come madre la sorella di Marina Teher, Larissa Ghislaine Teher, con il marito Zadi Gildas Abou: avevano ottenuto un visto, per ricongiung­imento familiare, con i due «figli». Il primo, che risulta tuttora minorenne, ingaggiato dal Lecce, il secondo, di 19 anni, Chris Abou Teher, in forza alla Vigor Carpaneto, in Serie D. Le abitazioni delle due coppie sono state perquisite dagli investigat­ori della squadra mobile di Parma.

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In rete Amad Traore in gol contro l’Udinese a ottobre del 2019. Dopo l’esperienza nella Primavera il calciatore si era affacciato alla prima squadra
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Al Sassuolo Hamed Junior Traore, ufficialme­nte fratello di Amad

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