Albino, il 42% è stato a contatto con il coronavirus
Domani tampone a un intero quartiere. Nuovo studio: Il Covid in Val Seriana già dal 24 gennaio
Ad Albino il 42% delle persone cui è stato effettuato il test sierologico è stato a contatto con il virus. E fra loro il 9% è positivo al tampone, anche se è asintomatico. Per questo domani sarà effettuata un’analisi a tappeto di un’intera frazione.
Quando è scattato il primo allarme a Codogno, il virus era presente da tempo a Nembro e Alzano. Dopo i primi studi, lo confermano anche i numeri del lavoro dei ricercatori di Niguarda di Milano e del San Matteo di Pavia, sostenuto dalla Fondazione Cariplo. Numeri che sono tanti: i 346 pazienti esaminati (di cui 36 bergamaschi) ne fanno il più grande studio effettuato finora al mondo.
Ne è risultato appunto che in Lombardia si è verificato un «assalto multiplo di due diversi ceppi arrivati dall’Europa» già dal 15 gennaio e dal 24 il virus circolava in Val Seriana, dove «si è evoluto più rapidamente che a Codogno». Oltre che sull’origine e la diffusione, lo studio permette di fare il punto sulla situazione attuale e su quella futura: «Il virus è sempre quello, non è diventato più buono: ha perso potenza la malattia che sviluppa — spiega il virologo Carlo Federico Perno —. Ma resta il virus più infettivo che abbia mai visto». In compenso «ha subito solo 7 mutazioni nucleotidiche su 30.000 basi di genoma virale. Questo fa pensare che il vaccino possa essere efficace se ben fatto. Finora nessuno dei 150 candidati vaccini ha mostrato efficacia piena. Ma questo virus, a differenza di Sars e Mers, sembra fatto per restare. Quindi un vaccino efficace è cruciale».
Intanto anche da Albino arrivano i primi dati della campagna di screening dell’Ats. Dei 2.097 cittadini testati dal 1° all’8 luglio, il 42% è risultato avere anticorpi e quindi è venuto a contatto con il virus. Di questi, 83 persone (il 9%) sono poi risultate positive anche al tampone. Visto l’aumento di positività di persone asintomatiche è emersa la necessità di approfondire il fenomeno. Per questo Ats effettuerà domani il tampone a tutte le 600 persone del quartiere Perola. «È un dato che non deve spaventare — dice il direttore dell’Ats Massimo Giupponi —. Nel giro di pochi giorni potremo sapere se questi tamponi contengono materiale virale in concentrazione così bassa da non doversi considerare pericoloso per la salute». «Sono d’accordo — aggiunge il sindaco di Albino Fabio Terzi —: nessun allarmismo, ma invito i cittadini ad approfittare dell’opportunità di approfondire e conoscere di più del virus aderendo all’iniziativa. Resta fondamentale rispettare le misure preventive di trasmissione del Covid-19 fornite dalle autorità sanitarie».