Movida in Città Alta Scattano i controlli
Cinque agenti della polizia locale in azione ieri, sei oggi, con il supporto della polizia di Stato e di quattro dei sei steward reclutati dal Comune per verificare il rispetto delle norme anti Covid: si intensificano, in questo weekend, i controlli in Città Alta. L’attenzione sarà dedicata alle zone di Sant’Agostino e della Fara, dove lo scorso fine settimana fra assembramenti, schiamazzi e immondizia abbandonata sono state riscontrate le maggiori criticità. Il Comune ricorda il divieto di consumare bevande d’asporto dopo le 19 perché gli extramoenia hanno contratti diversi, che non prevedono voci stipendiali come il premio di risultato. Si tratta comunque di medici che lavorano nei reparti come tutti gli altri dipendenti delle Asst, poi però le prestazioni private le fanno in strutture private (mentre gli intramoenia visitano privatamente nell’ospedale d’appartenenza). Una distinzione che durante i mesi dell’epidemia non esisteva: «È evidente che si tratta di persone che hanno lavorato come tutte le altre nei reparti durante l’emergenza — dice Magnone —. Per altro la parte privatistica della loro attività, come per tutti gli altri, è stata sostanzialmente ferma per mesi. Quindi è un’esclusione senza senso».
L’assessore Giulio Gallera, una settimana fa, aveva scritto al ministro della Salute Roberto Speranza perché l’ostacolo legale venisse rimosso. Il risultato però è l’emendamento all’articolo 2 comma 6 del decreto Rilancio, col quale si dà alle Regioni la possibilità di portare a 250 milioni le risorse totali per i premi (fissando un tetto di 2.000 euro lordi). «Nessuna considerazione dell’effettivo impegno lombardo rispetto al totale del paese — dice l’Anaao —. È davvero una brutta pagina dei rapporti tra Stato e Regione». Il sindacato ora chiede che si rimetta mano alla norma, «nel primo provvedimento utile». La certezza è che, per ora, non tutti gli «eroi» hanno diritto a un premio.