Il gol pesante di Pasalic non è bastato
Non è bastato l’uomo dai gol pesanti. Non è bastato il sinistro a giro di Mario Pasalic che ha illuso l’Atalanta di poter planare in semifinale di Champions League. Il centrocampista era stato protagonista anche della gara di ritorno con il City, con quella rete che, in pratica, ha tenuto vivi i nerazzurri nel girone.
C’è stato un momento, cristallizzato in una notte d’autunno sotto le luci di San Siro in cui Mario Pasalic ha squarciato il velo. Ha indicato la direzione. Era il 6 novembre dello scorso anno, una di quelle serate di Champions League in cui i sogni si mischiano alla realtà. Sembrava un’utopia per l’Atalanta la possibilità di qualificarsi agli ottavi. Dall’altra parte c’era il City che già di per sé era impresa titanica riuscire a fermare, senza pensare a tutti gli incroci del caso, a cosa starebbe successo dopo. In quella notte di delirio calcistico Pasalic si è preso il firmamento del calcio nerazzurro con un gol che ha portato l’Atalanta ad una qualificazione impensabile. Fu l’eroe di serata con una prova abbagliante, straripante, segnando quello che fu definito il «gol del coraggio». Coraggio, si va avanti. Difettoso di una certa continuità di rendimento, a Pasalic, però, il coraggio non è mai mancato. È lui il giocatore dei gol pesanti. È successo contro la Roma, dentro a freddo dalla panca e gol dopo una manciata di secondi. È successo ieri sera: riesce ad arrivare per primo su un pallone vagante battendo Navas con un bellissimo tiro a giro di sinistro. Il coraggioso Pasalic ha mantenuto la promessa. Riscattato dal Chelsea è diventato, per sua stessa ammissione, finalmente «tutto atalantino», alla ripresa del campionato aveva dichiarato: «Dobbiamo portare il sorriso al nostro popolo». Coraggioso e di parola. Grazie, Mario. Grazie lo stesso.