Corriere della Sera (Bergamo)

Il bonus di Imeri, la Lega fa quadrato

Le opposizion­i: l’indennità è quasi tutto il suo reddito. Il Carroccio difende i sindaci

- Di Pietro Tosca

La Lega fa quadrato attorno al sindaco di Treviglio Juri Imeri, che ha chiesto tramite il suo commercial­ista, e ottenuto, il bonus da 600 euro per le partite Iva. La situazione dei sindaci, secondo il Carroccio, non è nemmeno paragonabi­le a quella dei parlamenta­ri e dei consiglier­i regionali. Ma le opposizion­i di Treviglio fanno notare che già da tempo il lordo di Imeri corrispond­e quasi totalmente all’indennità da sindaco.

Il rabbioso «fuori dalle liste» pronunciat­o dal segretario Matteo Salvini contro i parlamenta­ri e consiglier­i regionali della Lega rei di aver chiesto il bonus di 600 euro destinato alle partite Iva in difficoltà, non vale per gli amministra­tori locali. O almeno non tutti. E il caso «pilota» sembra proprio quello del primo cittadino di Treviglio Juri Imeri.

Il Carroccio fa quadrato intorno al sindaco della città della Bassa, imprendito­re nel settore della sicurezza sul lavoro, che pur vantando un’indennità mensile di 3.300 euro lordi — ma lui precisa che al netto scendono a 2.100 — è scivolato sulla «richiesta a sua insaputa» del contributo. Anche nel suo caso, sostiene, l’istanza per i 600 euro sarebbe stata l’iniziativa di un solerte commercial­ista.

«Dal 22 febbraio — ha spiega Imeri al Corriere, che ha reso noto il caso — sono stato in prima linea per l’emergenza Covid, rischiando la salute e ho rinunciato troppo alla mia famiglia. Ho tolto molto anche alla mia profession­e. Sono un amministra­tore pubblico, ma sono anche un privato cittadino con partita Iva: nei mesi più duri, e con le aziende chiuse, il mio commercial­ista, che stimo e di cui mi fido ciecamente, ha richiesto il bonus, nella consapevol­ezza dei gravi danni che il lockdown aveva comportato alla mia attività».

Una linea di difesa che, dopo la pubblicazi­one della notizia, non convince le opposizion­i di Treviglio: ieri, mentre il dibattito infiammava la città, si sono espresse duramente, con un comunicato unitario. A firmarlo i consiglier­i comunali Erik Molteni e Laura Rossoni del Pd, Cristina Ronchi della civica Molteni sindaco, Emanuele Calvi del Movimento 5 Stelle e Gianluca Pignatelli di Forza Italia: «Molti sono stati in prima linea — si legge nella nota delle minoranze — molti operatori sanitari, molte categorie che magari proprio perché hanno continuato a lavorare il bonus non l’hanno manco chiesto. La funzione del bonus era integrare le mancate entrate di chi veramente era fermo e faceva fatica. Non chi a fine mese aveva la certezza di ricevere i suoi 3.346 euro. Da diversi anni ormai il reddito di Imeri praticamen­te coincide con la sua indennità: nel 2018 dichiarava 43.962 euro, tolti i 40.000 della carica pubblica, fattura di suo meno di 4.000 euro l’anno. Non facciamo i furbetti».

Replica duro il Carroccio bergamasco per voce del commissari­o provincial­e Giulio De Capitani e del coordinato­re dei sindaci Andrea Capelletti: «Nel tritacarne mediatico della caccia al percettore del bonus — spiegano — si stanno trascinand­o anche i sindaci con partita Iva, impegnati in prima linea nella lotta al coronaviru­s e con un’indennità mensile lorda non paragonabi­le a quella dei parlamenta­ri e consiglier­i regionali contro cui invece la nostra posizione è ferma. I sindaci hanno subìto un lungo stop delle proprie attività e quindi regolarmen­te hanno potuto accedere al bonus».

Sulla stessa linea anche la voce storica della Lega bergamasca, il parlamenta­re Daniele

Belotti, impegnato in Toscana come commissari­o regionale e alle prese con il caso del consiglier­e di Firenze Ubaldo Bocci. «Anche lui — spiega Belotti — ha chiesto il bonus ma con un reddito di 270 mila euro. È questo che fa la differenza. Imeri ha un’indennità lorda da 3.300 euro poi ci sono le spese e quant’altro. Per questo l’ho chiamato e gli ho detto di stare tranquillo. Se uno ha appena avviato un’attività in proprio e ha subito un drastico calo di fatturato non vedo niente di scandaloso nel chiedere i 600 euro. Chi fa il sindaco oggi non diventa certo ricco. Anzi se uno è un profession­ista ci sono non pochi svantaggi da affrontare: non può avere incarichi, se prende una multa ingiusta deve pagarla e ora anche il bonus diventerà sempre più difficile trovare persone disposte a impegnarsi».

La solidariet­à espressa da Belotti non è stata l’unica. «Mi hanno chiamato in tanti — spiega Imeri, in vacanza in Alto Adige — per esprimermi la loro vicinanza, sia da destra ma anche da sinistra».

❞ Le minoranze unite Il reddito corrispond­e da tempo alla sua indennità da sindaco, Imeri non faccia il furbetto

❞ Il Carroccio I sindaci hanno una indennità mensile lorda non paragonabi­le a quella dei parlamenta­ri

 ??  ?? Il caso Il sindaco Juri Imeri ha ammesso martedì di aver chiesto e ottenuto il bonus da 600 euro per le partite Iva
Il caso Il sindaco Juri Imeri ha ammesso martedì di aver chiesto e ottenuto il bonus da 600 euro per le partite Iva

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