«Nel M5S si deve chinare la testa»
Dopo il sì al terzo mandato su Rousseau, lo sfogo della deputata Guia Termini sui social
La deputata del
M5S Guia Termini
( foto) è stata indecisa se esternare il suo malessere. Poi non ha resistito. «Sei stato eletto? China la testa e bacia per terra. Questo il messaggio poco subliminale», scrive su Facebook contestando il M5S e il voto su Rousseau con cui gli iscritti hanno votato sì al terzo mandato per gli eletti del M5S nei consigli comunali e dato il via libera all’alleanza con i partiti «tradizionali» alle Amministrative. «L’imbarazzo di avere un Comune alleato a Lega o Pd — dice — non sarà merito mio».
C’era una volta il Movimento 5 Stelle, quello dell’uno che valeva uno e dei mandati che non potevano essere più di due. Se c’era una regola, si rispettava, anche quando pareva incomprensibile. E chi provava a metterla in dubbio, era fuori. Da un po’ le cose sono cambiate e quello che è successo nelle ultime ore è una conferma.
Gli iscritti alla piattaforma Rousseau hanno votato sì al terzo mandato per gli eletti del M5S nei Consigli comunali (così Virginia Raggi può ricandidarsi sindaco di Roma) e dato il via libera all’alleanza con i partiti «tradizionali» alle prossime Amministrative.
❞ L’imbarazzo di avere un Comune alleato alla Lega o al Pd non sarà merito mio Guia Termini Deputata M5S
Ma non tutti sono d’accordo. La deputata bergamasca Guia Termini ha riflettuto a lungo se esternare la sua disapprovazione per l’esito del voto su Rousseau. Poi ha deciso di spiegare su Facebook il suo malessere: «Chiedere di votare il giorno dopo l’annuncio della Raggi di volersi ricandidare è il perfetto esempio per cui ormai non riconosco più il ruolo di Rousseau. Un argomento taboo (sic). Non se ne può discutere, come mille altri argomenti, altrimenti — scrive la deputata — l’accusa di essere irriconoscente arriva dopo due secondi. Sei stato eletto? China la testa e bacia per terra. Questo il messaggio poco subliminale. Hai un’opinione diversa da chi è al comando in quel momento? Tienitela. Non si poteva perdere la Raggi, dicono. E invece l’anno scorso sì?! Provo molta stima per lei e sinceramente non capisco perché non potesse continuare con una lista civica, come tutti gli altri». Guia Termini spiega di aver votato no a entrambi i quesiti su Rousseau: «L’imbarazzo di avere un Comune alleato alla Lega e l’altro al Pd non sarà merito mio». Dice che non vuole lasciare il Movimento e anche che non avrebbe voluto scrivere questo post. «Poi — aggiunge — ho realizzato che sono diventate troppe le volte in cui dico “non posso dire quello che penso”, e credo non ci sia niente di più lontano dal M5S, dalla democrazia e da me».
Ad approvare il suo post, decine di iscritti al M5S, anche chi in passato ha ricoperto ruoli nei Comuni. E c’è anche il «like» del consigliere regionale Dario Violi, ieri irraggiungibile al telefono. Ma il suo pensiero l’aveva espresso nei giorni scorsi su Facebook, pubblicando una foto e una frase di Gianroberto Casaleggio: «Ogni volta che deroghi ad una regola praticamente la cancelli».