Corriere della Sera (Bergamo)

E i pendolari: treni strapieni come faremo?

Nel trasporto locale permesso il 100% dell’occupazion­e «Forse sarebbe stato meglio procedere per gradi»

- di Desirée Spreafico

Sedili alternati, sui treni dell’Alta velocità. Invece, sui convogli di Trenord almeno fino al 10 settembre potranno essere occupati tutti i posti a sedere e il 25% di quelli in piedi. I pendolari sono preoccupat­i in vista di quando, dopo le ferie e con la ripresa delle scuole, i treni ricomincer­anno a riempirsi. «Sarebbe stato meglio procedere per gradi — lamenta il comitato pendolari—. È poco serio che non ci sia un piano regionale per l’autunno. Servirebbe­ro più controlli». E resta il nodo dei rimborsi.

Da oggi gli aerei decollano a pieno carico, i posti sono assegnati e le mascherine devono essere cambiate ogni 4 ore, e i treni ad alta velocità, le Frecce e gli Intercity, dopo l’intervento del ministro della Salute Roberto Speranza continuano a viaggiare al 50% e a sedili alternati. Ma sui mezzi Trenord, almeno fino al 10 settembre, potranno essere occupati tutti i posti a sedere e il 25% di quelli in piedi. Una decisione che preoccupa i pendolari lombardi, soprattutt­o quando, con la fine delle ferie, la ripresa del lavoro e la riapertura delle scuole, i treni torneranno a riempirsi.

«C’è grande differenza, in termini di norme, fra i servizi regionali e quelli nazionali — spiega Stefano Lorenzi, rappresent­ante di pendolari e viaggiator­i della Lombardia —. Per settembre incrociamo le dita, ma è poco serio che non sia stato messo a punto da Regione un piano in vista dell’autunno. Non siamo contro il 100% di occupazion­e dei posti, ma forse era meglio andare per gradi». Ad oggi, infatti, non sono ancora state ripristina­te tutte le corse del periodo precedente l’emergenza coronaviru­s. «La grande carenza, che segna l’enorme differenza con i servizi nazionali, è la mancanza di controlli — continua Lorenzi —. I capotreni sono figure leggendari­e ormai, visto che non si vedono mai per le verifiche. Così si incentiva a non indossare la mascherina, a metterla male o a non mantenere le distanze. Siamo lasciati allo sbando».

I pendolari hanno già formulato alcune proposte, contenute in una nota firmata da gran parte dei comitati dei viaggiator­i del trasporto pubblico locale della Lombardia: chiedono la distribuzi­one di mascherine a chi ne è sprovvisto, controlli serrati e manutenzio­ne straordina­ria degli impianti, per limitare le soppressio­ni e i ritardi che generano, a cascata, gli affollamen­ti. «Ci chiediamo anche perché all’esterno dei supermerca­ti ci siano i dispenser con il gel per igienizzar­e le mani, mentre sui treni non siano stati installati — dice il rappresent­ante dei pendolari

—. In più è davvero demoralizz­ante non essere stati ascoltati: non siamo stati chiamati ai tavoli di Regione Lombardia per l’organizzaz­ione della Fase 2 e della Fase 3». Lorenzi viaggia sulla tratta BergamoCar­nate-Milano, interrotta da due anni a Calusco dalla chiusura del ponte San Michele: «Confidiamo davvero venga riaperto al traffico ferroviari­o il 14 settembre, altrimenti gli assembrame­nti saranno ingestibil­i».

Il capitolo abbonament­i è a sé: «I gestori del trasporto pubblico locale hanno dichiarato di voler rimborsare le quote solo di marzo e aprile. Da maggio in poi si tratterebb­e di un servizio non usufruito e le procedure per chiedere l’indennizzo ormai sarebbero fuori tempo massimo, ma Trenord aveva assicurato il rimborso per intero. Capisco la carenza di liquidità delle società, ma moltissime persone che hanno pagato l’abbonament­o annuale sono in cassa integrazio­ne o in smartworki­ng».

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Sul trasporto ferroviari­o locale fino al 10 settembre è consentita l’occupazion­e del 100% dei posti a sedere, a differenza di ciò che succede sulle linee nazionali
Spazi Sul trasporto ferroviari­o locale fino al 10 settembre è consentita l’occupazion­e del 100% dei posti a sedere, a differenza di ciò che succede sulle linee nazionali

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