I primi ritorni dalle vacanze dai Paesi al centro delle nuove misure: «Poca informazione»
Gli sbarchi in aeroporto in attesa di un esame
Palma di Maiorca-Orioospedale di Seriate: non è il massimo come rientro dalle vacanze, con l’abbronzatura ancora fresca e il trolley da svuotare. Ma due sorelle di Sorisole hanno deciso di risparmiare tempo e mettersi in coda al Bolognini subito dopo essere sbarcate dalle Baleari: «Ci avevano detto che si poteva effettuare il tampone in aeroporto ma visto che non è così allora meglio farlo subito — dicono Elena e Chiara Marinelli —. Anche perché la temperatura ce l’hanno provata qui ma alla partenza no».
L’aeroporto viaggia a metà regime: gli scorsi anni in agosto si arrivava a 45 mila viaggiatori al giorno, ora si resta sui 20 mila. Sono stati in 2.350 ad atterrare ieri con otto voli dalla Spagna, quattro dalla Grecia e uno da Malta: tre dei quattro Paesi (il quarto è la Croazia, non collegata con Bergamo) da dove chi arriva deve mettersi in isolamento e poi sottoporsi a tampone. Come se fosse facile. Guido Camozzi di Sesto San Giovanni mostra un foglio pieno di numeri di telefono: «Mi hanno detto di fare il tampone, ho chiamato ovunque trovando solo messaggi registrati e scoprendo infine che la mia Ats per ora i tamponi non li fa. Io ho impegni in Veneto, cosa faccio, mi chiudo in casa nell’attesa? Senza contare che la compagnia aerea ci ha fatto compilare un’autocertificazione sulla nostra salute e poi non l’ha ritirata».
I più hanno saputo delle novità dalle notizie online o dai messaggi da casa: «Se non mi avesse scritto mia madre io non avrei saputo niente, poi anche adesso ognuno dice una cosa diversa — protesta
Irene Papagna di Milano —. Non sono preoccupata, ma infastidita dalla scarsa informazione». L’aeroporto ci ha messo dei totem esplicativi e ha preparato 10.000 volantini da distribuire a tutti i passeggeri in arrivo, a prescindere dal Paese di partenza. «In Spagna il contagio aumenta ma dicono che è sotto controllo», assicura Francesco Righetti di Verona. «Abbiamo chiamato i numeri delle Ats ma ci hanno solo detto cose che sapevamo già, anzi hanno suggerito di fare il tampone in aeroporto ma invece non c’è», aggiunge Giorgio Govi, di Brescia. Da qualche settimana le misure valgono anche per chi arriva dalla Romania, come Giulia Chimeo, sbarcata da Timisoara: «In due settimane la situazione è molto peggiorata. Giusto metterci in isolamento».
In ospedale Due sorelle di Sorisole sono andate direttamente da Orio al Bolognini