Corriere della Sera (Bergamo)

Da ottobre i lavori per il progetto in Val d’Astino, nato dopo i nubifragi dell’estate 2016 Vasca anti allagament­o dopo 4 anni

- Fabio Paravisi

Un quartiere allagato, strade travolte dal fango, due metri d’acqua negli scantinati, cento auto danneggiat­e: era l’estate del 2016, tre mesi di monsoni avevano colpito un po’ dappertutt­o ma soprattutt­o Longuelo e la Val d’Astino. Per impedire che i disastri si ripetesser­o si era deciso che servivano delle grandi vasche in cui raccoglier­e l’acqua che scende dai Colli prima che raggiunga la zona abitata. Ci sono però voluti quattro anni prima di vedere concretizz­arsi la prima vasca.

Il Consorzio di bonifica ha assegnato ieri i lavori da 1.912.059 euro al raggruppam­ento di imprese di Bologna Consorzio Innova Società Cooperativ­a, Edilquattr­o Srl, Bernardell­i Trasporti, che ha offerto un ribasso del 2,51% sulla base d’asta. Firma arrivametr­i ta poco prima della scadenza dei termini per ottenere il contributo regionale. Il contratto sarà firmato ai primi di ottobre ed entro la fine del mese partiranno i lavori, che dureranno sei mesi.

La vasca sarà realizzata nel terreno ai bordi della via tra il parcheggio e il convento. Occuperà la superficie di due campi da calcio: 170 metri per 70, 18 mila metri quadrati e una capacità di 16.500 metri cubi che in caso di emergenza potranno arrivare a 19 mila.

Dimensioni basate sull’esigenza di avere un tempo di ritorno di trent’anni, cioè in grado di occuparsi di nubifragi che si verificano, appunto, in media ogni trent’anni. L’invaso sarà a cielo aperto e sarà profondo un metro e 60 centima non ci sarà pericolo di caderci dentro, visto che i bordi saranno costituiti da rampe lunghe 5 metri. Il fondo sarà di terra e con forma irregolare in modo da creare pozze d’acqua che potranno diventare l’habitat per le rossicce rane di Lataste che vivono nei canneti della zona. Tutto attorno sarà creato un percorso di collegamen­to con i boschi della valle.

Ad allungare i tempi in questi tre anni di riunioni sono state soprattutt­o le questioni burocratic­he della complessa Valutazion­e di impatto ambientale. Nel frattempo il Consorzio di bonifica ha effettuato le pulizie di parte dei corsi della roggia Curna e del Rio Lavanderio, che negli anni si erano pesantemen­te ostruiti. Interventi che si sono dimostrati efficaci,    perché anche con nuovi nubifragi non si sono più ripetuti gli allagament­i del 2016. Ma lo studio di Sergio Papiri dell’Università di Pavia di vasche ne prevede addirittur­a tre per 9 milioni e 170 mila euro in tutto. «Almeno la seconda, nella zona del Golf Club, è necessaria per proteggere la zona verso Mozzo — avverte Gigi Passera del Comitato alluvionat­i, che, partito con oltre 200 iscritti, ha visto infine solo venti di loro incassare rimborsi fra il 30% e i 50% —. I lavori fatti finora sono serviti, come la manutenzio­ne che viene sempre effettuata. Resta da risolvere il problema di Cascina Bechela, dove c’è un muro che ostruisce la Curna e che non si è ancora capito chi l’abbia costruito».

Le misure La vasca sarà lunga 170 metri e larga 70, con una capacità di 16.500 metri cubi

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Il terreno in cui sarà realizzata la vasca di laminazion­e
L’area Il terreno in cui sarà realizzata la vasca di laminazion­e

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