Tamponi, si apre la falla della scuola
Neanche il tempo di organizzare i test per i rientri dalle vacanze. Solo 40 medici per migliaia di insegnanti
Gli ospedali hanno avuto giusto il tempo di organizzarsi per i tamponi ai turisti che tornano dai Paesi a rischio, e adesso devono capire come affrontare un altro problema. Sono oltre 18 mila i membri del personale delle scuole bergamasche ai quali il ministero ha chiesto di sottoporsi all’esame sierologico e, in caso di positività, al tampone. Dovrebbero rivolgersi ai propri medici di base, ma visto che solo 40 di loro ha dato la propria disponibilità, insegnanti e bidelli dovranno andare negli ospedali, che ora stanno cercando di capire come fare. L’esame, gratuito, sarà comunque facoltativo. Intanto sta migliorando la situazione dei tamponi ai vacanzieri, e ieri l’ospedale di Treviglio ha varato i prelievi drive-in, che si possono effettuare in un tendone senza scendere dall’auto.
Mentre chi torna dall’estero sta ancora cercando di capire come fare il tampone, da lunedì quasi ventimila persone dovranno effettuare i test sierologici. Si tratta di personale scolastico, 18.400 fra docenti e amministrativi. La nota del ministero della Salute del 7 agosto e quella del ministero dell’Istruzione del 12, consiglia di sottoporrsi al test tra il 24 agosto e il 7 settembre, con successivo tampone in caso di positività. Non si tratta però di un obbligo: si agisce su base volontaria andando dai medici di base. I quali a loro volta non sono tenuti a farlo, anche perché non verranno pagati. Tanto che solo in 40 hanno finora dato la loro disponibilità all’Ats. «La situazione è ancora molto difficile, anche solo dal punto di vista numerico — sottolinea il presidente dell’Ordine dei medici Guido Marinoni —: il compito comporterebbe un’attività aggiuntiva che non tutti possono affrontare». In questi casi insegnanti e bidelli dovranno ripiegare sugli ospedali. Il Papa Giovanni ha già programmato 270 appuntamenti al giorno da lunedì al venerdì con prenotazione al call center regionale. Lo stesso a Treviglio. «Non entro nel merito delle decisioni del Comitato tecnico scientifico — commenta Elena Bernardini della Flc-Cgil — ma so che si era pensato all’obbligatorietà: farlo su base volontaria non so che utilità potrà avere».
Nel frattempo è migliorata la situazione dei tamponi ai vacanzieri agli ospedali di Seriate e di Alzano. Dopo il caos dei primi giorni, ci si è riorganizzati con dei tendoni in cui effettuare i tamponi senza dover entrare al pronto soccorso. L’affluenza segue l’arrivo degli aerei dall’estero: chi rientra da Croazia, Grecia, Spagna e Grecia è ormai al corrente della situazione e molti (come i 60 sbarcati ieri da Lanzarote) vanno direttamente da Orio agli ospedali.
Ma domani le cose cambieranno ancora. Non si potrà più fare l’accesso diretto ma bisognerà prenotarsi ai numeri 035.3063.990 e 035. 3063.857 (da lunedì a venerdì, 8.30-12.30 e 13.30-18) . I tamponi a Seriate, Alzano, Piario e Lovere saranno eseguiti in una zona vicina ai Pronto soccorso, sotto il tendone o in altri spazi dedicati (da lunedì a sabato, dalle 8 alle 13 e dalle 13.30 alle 16). Per prenotarsi servono dati anagrafici e codice fiscale, e in ospedale saranno chiesti la tessera sanitaria e il modulo di «dichiarazione di ingresso in Italia da paese estero» in base al Dpcm del 7 agosto. Il tampone è gratuito con esito visualizzabile sul proprio Fascicolo sanitario. Finora nelle strutture dell’Asst Bergamo Est sono stati effettuati 50 tamponi giovedì, 315 venerdì, 452 sabato, 524 domenica e a mezzogiorno di ieri erano già 270. Un centinaio finora al Papa Giovanni, dove però è già stato deciso di raddoppiare gli orari (le ore sono diventate quattro, dalle 14 alle 18) e visto il grande numero di telefonate è stata aggiunta un’altra linea per le prenotazioni, sempre allo 035.267.6161 (da lunedì a sabato, 8-12 e 14-18). Molti chiamano anche per chiedere informazioni, e per questo il Papa Giovanni chiede di telefonare solo per prenotare.
L’Asst Bergamo Ovest ha puntato sulla prenotazione online ricorrendo all’app Zerocode, che finora era stata utilizzata per gli esami del sangue. Un metodo che ha avuto un successo inaspettato, con una prenotazione al minuto: già 2 mila persone hanno chiesto l’esame. Ieri i primi 80 turisti hanno potuto sottoporsi al tampone nel piazzale dell’ospedale di Treviglio con il sistema del drivein, entrando in auto nel tendone con gli infermieri, indirizzati dai volontari dei Sommozzatori di Treviglio. «Abbiamo subito escluso l’accesso al Pronto soccorso – chiarisce il direttore socio sanitario Andrea Ghedi —. Abbiamo una capacità di 300 tamponi al giorno, di cui un centinaio all’attività ordinaria dell’ospedale, tenendo una riserva». Tra i primi a sottoporsi all’esame Cristiano Rota: «Ero a Minorca con mia moglie quando abbiamo saputo di quest’obbligo — racconta —. È stato difficile riuscire ad avere informazioni precise».
Precauzioni
Per evitare accessi al pronto soccorso si usano tende o il sistema del drive-in