Cammino dunque penso
«È una rassegna anarchica, senza tema». Tra gli ospiti Ascanio Celestini Al via nel Verbano il festival letterario di Bruno Gambarotta
Nel cuore della Val Vigezzo, la valle piemontese conosciuta anche come «valle dei pittori» perché storicamente amata dai paesaggisti, in agosto si tiene da otto anni un festival che unisce due piaceri: quello di camminare a quello di pensare. «Sentieri e pensieri», così si chiama il festival di Santa Maria Maggiore, borgo in provincia del VerbanoCusio-Ossola. «E come avremmo dovuto chiamarlo? Autostrade e pensieri? Ma no! Che razza di pensieri puoi avere mentre guidi in autostrada?», commenta il giornalista e scrittore Bruno Gambarotta, direttore artistico del festival fin dalla prima edizione.
Quest’anno l’appuntamento è da domani al 25 agosto e, rispetto alle precedenti edizioni, il Covid-19 ha imposto qualche cambiamento. A cominciare dalla sede principale, trasferita nel parco di Villa Antonia, elegante giardino che garantisce la distanza di sicurezza del pubblico (ingresso gratuito, consigliata la prenotazione, tutte le informazioni su: santamariamaggiore.info/sentieri). Altre novità? «Difficile dirlo perché abbiamo sempre avuto edizioni molto diverse tra loro: io amo i festival letterari, ma questo è anarchico, senza un filo conduttore, un titolo, un tema-guida. Cosa che rivendico con orgoglio visto che nella vita le scoperte più belle si fanno per caso, saltando da una cosa all’altra. Da Santa Maria Maggiore quest’anno passeranno personaggi come il magistrato Nicola Gratteri, uno dei massimi esperti di ’ndrangheta, che presenterà il suo libro “La rete degli invisibili” (Mondadori), il ciclista Davide Cassani, ora CT della nazionale maschile con il giornalista Giacomo Pellizzari, la giornalista e divulgatrice scientifica Eliana Liotta (non si poteva trascurare l’argomento Coronavirus su cui lei ha scritto un libro, “La rivolta della natura”, con il virologo Massimo Clementi), la pianista “montanara” Natalia Ratti, che presenterà un omaggio tra musica e parole a Walter Bonatti…». Ci sarà anche Ascanio Celestini, considerato un protagonista del teatro di narrazione che, in occasione del centenario della nascita di Gianni Rodari leggerà alcuni brani dal libro del 1954 «La freccia azzurra». «Mi piace pensare che un passante, un gitante capitato qui con la famiglia possa incappare in una di queste serate e magari scoprire una passione. È quello che mi auguro di più perché io, per esempio, ero figlio di una pettinatrice e sono diventato un lettore folle grazie a riviste come “Grazia” e “Grand Hotel”. Forse per questo non ho pregiudizi verso le diverse forme di espressione: io farei un festival perfino sui bugiardini delle medicine, sui regolamenti condominiali o sui necrologi. L’unico problema è non verrebbe nessuno!».