Sierologici agli insegnanti Posti soltanto per la metà
Solo 57 sanitari hanno accettato di eseguire gratis gli esami Gli ospedali pronti a effettuarne 9 mila su 18 mila persone
Da lunedì i 18.400 membri del personale scolastico bergamasco potranno, su richiesta del ministro, sottoporsi al test sierologico. Ma solo 57 medici di base hanno accettato di collaborare (gratis) all’iniziativa. Gli ospedali sono pronti ma potranno effettuare solo novemila test.
Novemila posti per diciottomila persone: anche volendo, non tutti gli insegnanti, gli impiegati e i bidelli delle scuole bergamasche riusciranno a sottoporsi al test sierologico richiesto da due note diffuse a inizio mese dai ministeri della Salute e dell’Istruzione. Prima dell’inizio delle lezioni il personale dovrebbe (su base volontaria) andare dal proprio medico per sottoporsi al test sierologico. Il problema è che pochi medici di base hanno dato la propria disponibilità a offrire una prestazione che dovrà essere gratuita: i termini scadevano ieri e il loro numero si è fermato a 57. Bisognerà quindi rivolgersi agli ospedali, che si sono già attrezzati ma riusciranno a coprire soltanto la metà del totale.
La Asst Papa Giovanni effettuerà i test solo al Centro prelievi dell’ospedale dal 24 agosto al 5 settembre (esclusa domenica 30) dalle 11.50 alle 15.40, il sabato dalle 9.50 alle 13.40. Se ne faranno 200 il primo giorno e 270 negli altri, per un totale di 3.170. Nel territorio dell’Asst Bergamo Est i test saranno eseguiti dal 24 agosto al 4 settembre nelle aree prelievi degli ospedali di Seriate, Alzano, Piario e Calcinate, dal lunedì al venerdì, dalle 14,30 alle 17.30. Anche in questo caso se ne faranno al massimo 270 al giorno per un totale di 2.700. La Asst Bergamo Ovest effettuerà 3.152 test negli ambulatori degli ospedali di Treviglio e Romano (dal lunedì al venerdì) e al Poliambulatorio di Dalmine (lunedì, giovedì e venerdì). La somma dei test disponibili sarà quindi di 9.022, molto al di sotto dei 18.400 dipendenti delle scuole bergamasche fra docenti e personale vario. «C’è solo da sperare che non tutti si presentino — dicono a uno degli ospedali —: stimiamo che arrivi il 70-80% delle persone». L’Ats potrebbe comunque prendere contromisure per assicurare il test a tutti coloro che lo chiederanno. Sarà gratuito e di tipo rapido, cioè con l’analisi di una goccia di sangue prelevata da un dito. L’utente resterà sul posto in attesa dell’esito che sarà disponibile nel giro di dieci-trenta minuti a seconda dei casi. Se una persona risulterà positiva al virus o se l’esito sarà ritenuto «dubbio» si procederà subito all’effettuazione del tampone, il cui risultato sarà inserito nel fascicolo sanitario elettronico del paziente. I positivi anche al tampone verranno segnati all’Ats per il monitoraggio.
«Ma non me la prenderei con i medici di base per la scarsa adesione — avverte Marco Cremaschini del Dipartimento prevenzione dell’Ats —. In questi mesi abbiamo già chiesto molto a tutti loro. Ora dovrebbero gratuitamente effettuare un test rapido per l’utente ma complesso per il medico soprattutto se non l’ha mai effettuato, che ha un’attendibilità relativa come tutti i test rapidi e che ha anche le complicazioni legate all’inserimento dei dati soprattutto per i casi positivi. In più mettiamoci il limitato preavviso e anche il fatto che dopo mesi in cui hanno dovuto rinviarle, molti sono in ferie meritate».
Le prenotazioni si possono effettuare dal lunedì al sabato dalle 8 alle 20 al numero verde regionale 800.638.638 da rete fissa o allo 02.999.599 da cellulare.