Corriere della Sera (Bergamo)

Parte da solo, treno deraglia La paura dei pendolari

L’incidente a Carnate, i pendolari: ci illudevamo di avere più sicurezza

- Di Maddalena Berbenni

«Dopo Pioltello ci illudevamo che ci fosse una maggiore attenzione, invece ci troviamo di fronte a un altro episodio preoccupan­te. È inaccettab­ile». Tornano a chiedere più sicurezza i pendolari bergamasch­i dopo il treno deragliato ieri a Carnate. Il convoglio era fermo alla stazione di Paderno d’Adda. Il macchinist­a era sceso per una pausa e i vagoni hanno iniziato a muoversi da soli. Hanno percorso quasi dieci chilometri fino, appunto, a Carnate, dove i tecnici di Rfi li hanno dirottati su un binario morto. A bordo c’era un solo passeggero, un marocchino di 49 anni che se l’è cavata con qualche ferita superficia­le. La Procura di Monza ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per disastro ferroviari­o colposo. Trenord, a sua volta, ha istituito una commission­e interna per accertare le cause.

Con i suoi 15 anni da pendolare alle spalle, il ricercator­e universita­rio Stefano Lorenzi, da Terno d’Isola a Milano andata e ritorno tutti i santi giorni, non si capacita: «Sembra una barzellett­a tanto è assurdo quello che è capitato. E possiamo dirlo perché nessuno si è fatto del male».

C’era un’unica persona, un passeggero, sul treno 10776 che, ieri, sarebbe dovuto partire da Paderno d’Adda per Porta Garibaldi alle 12.22 (tratta percorsa anche dai bergamasch­i grazie alle auto o alle navette per aggirare il ponte di Calusco, chiuso): un marocchino di 49 anni che miracolosa­mente se l’è cavata con un ginocchio sbucciato. Prima delle 12, quando macchinist­a e capotreno sono scesi in stazione per una pausa, la locomotiva si è messa in movimento. Prima a bassa velocità, ha trainato i vagoni per quasi 10 chilometri finché all’altezza di Carnate i tecnici di Rfi non l’hanno dirottata su un binario morto, contro un muro. Tre delle 5 carrozze sono deragliate. Seduto in coda, il passeggero è sceso spaccando un finestrino. È stato medicato e portato al pronto soccorso con qualche ferita. Lo stesso per macchinist­a e capotreno, che per un tratto avrebbero rincorso il treno.

Il caso evoca in maniera fin troppo nitida i disastri di Pioltello e Lodi. La Procura di Monza ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per disastro ferroviari­o colposo e disposto il sequestro del convoglio, non dell’area, che presto sarà liberata per ridurre i disagi. «È stata istituita una commission­e interna per chiarire cause e responsabi­lità, fra cui il comportame­nto dell’equipaggio», comunica Trenord, lasciando intraveder­e l’ipotesi dell’errore umano, per ora la più evidente. Andrà chiarito se l’unica. «Se si è trattato di un errore dell’equipaggio ritengo siano necessari provvedime­nti adeguati nei confronti dei responsabi­li da parte di Trenord o delle autorità competenti», dichiara l’assessore regionale ai Trasporti, Claudia Terzi. In commission­e al Pirellone ci sono i consiglier­i Niccolò Carretta (Azione) e Paolo Franco (Cambiamo!). Per il primo «ciò che è accaduto è agghiaccia­nte, poteva essere una strage. Lo dico da due anni e mezzo: il servizio ferroviari­o va riassegnat­o con una gara e non con affidament­o diretto come ci si accinge di nuovo a fare a fine anno». Anche Franco è pronto a chiedere chiariment­i, «ma in generale il punto resta la governance. Io dico che la maggioranz­a di Trenord deve fare capo alla Regione».

Lorenzi è tra i referenti del Comitato pendolari bergamasch­i. «Dopo Pioltello — osserva — ci illudevamo che ci fosse più attenzione, invece ci troviamo di fronte a un altro episodio preoccupan­te. È inaccettab­ile. Com’è possibile che un treno parta come fosse un’auto a cui si è dimenticat­o di mettere il freno a mano?». A due anni dallo stop, il 14 settembre i treni dovrebbero tornare a viaggiare sul ponte San Michele. «Prima del Covid la maggior parte dei pendolari — spiega Lorenzi — raggiungev­a la stazione di Paderno con la propria auto e proseguiva in treno. L’affluenza è poi calata. Settembre sarà un banco di prova in tutti i sensi. Ci auguriamo che venga ripristina­to lo stesso numero di corse e che siano effettuati anche i controlli, ora inesistent­i, per il rispetto del distanziam­ento e dell’uso delle mascherine».

Errore umano È l’ipotesi principale, Terzi: «Provvedime­nti adeguati per chi ha sbagliato»

❞ Com’è possibile che un treno parta come se fosse un’auto a cui ci si è dimenticat­i di mettere il freno a mano?

Se non fossimo ad agosto o se tutti i binari fossero stati occupati, sarebbe stato un disastro Stefano Lorenzi comitato pendolari

 ??  ?? Il treno 10776 è partito dalla stazione di Paderno d’Adda mentre il macchinist­a era sceso per una pausa; è stato fatto deragliare a Carnate
Il treno 10776 è partito dalla stazione di Paderno d’Adda mentre il macchinist­a era sceso per una pausa; è stato fatto deragliare a Carnate
 ??  ?? Disastro I primi rilievi attorno ai vagoni deragliati a Carnate
Disastro I primi rilievi attorno ai vagoni deragliati a Carnate

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy