Corriere della Sera (Bergamo)

TURISTI (E RITARDI) IN VOLO

- Di Armando Di Landro

Anche stavolta un discreto ritardo, come del resto vuole la tradizione nella gestione di questa maledetta epidemia da coronaviru­s. Quasi un marchio di fabbrica. Ci si è accorti tardi di polmoniti sospette, i tamponi sono arrivati in ampio ritardo sul Covid, che circolava già da un pezzo (complici le confuse circolari ministeria­li), ci si è resi conto della tragedia delle case di riposo o di chi moriva chiuso in casa perché non c’erano possibilit­à di ricovero solo quando i numeri erano già devastanti, è stato aperto l’ospedale da campo quando di fatto l’emergenza (nella sua forma più grave) era già in fase discendent­e. E insomma, l’elenco di esempi sarebbe lungo. Fino a quando le terapie intensive non si sono svuotate, gli effetti del virus sono apparsi più deboli e, come per magia, sembrava finalmente di poter guardare al futuro prossimo in modo previdente. Programmi rivolti all’autunno. Peccato ci fosse di mezzo l’estate, per definizion­e la stagione in cui ci si muove ovunque. E si è rimasti spiazzati dall’ordinanza del ministro che prevede il tampone per chiunque rientri da una serie di paesi a rischio. Ma guarda un po’, nella provincia più colpita dal coronaviru­s c’è anche il terzo aeroporto d’Italia a cui pensare, chi l’avrebbe mai detto. Così, a una settimana dall’ordinanza, non è ancora attivo un servizio per i tamponi dedicato a chi sbarca dagli aerei. Si inizierà domani: puntuali, come sempre.

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