Corriere della Sera (Bergamo)

Scuola: trasporti e lavori da finire È ancora caos

Dirigenti preoccupat­i da regole e incertezze

- Di Pietro Tosca e Giuliana Ubbiali

Hanno abbattuto i muri per allargare le aule, hanno cercato spazi per ridurre gli alunni per classe. Le scuole si sono e si stanno organizzan­do per ripartire il 14 settembre, il 7 le materne. Dal Sarpi al Mascheroni, per esempio, i presidi dei licei hanno riorganizz­ato gli ingressi e le uscite in fasce orarie, per evitare assembrame­nti. Ma proprio loro sollevano uno dei problemi di questa ripartenza: i trasporti. «Se non porteranno il 100% degli studenti, allora bisognerà ripensare alle lezioni anche a distanza», anticipa il preside del liceo classico di Città Alta. Sulla carta, molto è pronto anche nelle primarie e secondarie: bolli colorati segnaposto e percorsi separati per entrare in classe. Ma non mancano i dubbi, come al preside dell’Istituto comprensiv­o di Nembro su che cosa accadrà nel caso di un alunno positivo. Intanto, per la materna Stezzano si è inventato le aule esterne.

A metà giugno la sua invenzione aveva conquistat­o i social e i siti specializz­ati sul mondo della scuola: banchi delle aule divisi da protezioni con bordi realizzati in cartone bianco e «schermi» in polipropil­ene, semplice plastica. Tutto a basso costo, prototipo ideato direttamen­te dal vulcanico preside del liceo artistico Giacomo e Pio Manzù, Cesare Emer Botti. Una soluzione che, inventata in anticipo sulle prime linee guida ministeria­li di quella fase, era stata utilizzata al Manzù per gli esami di Maturità. Ma ora, cosa succede in vista del 14 settembre? «Non credo che la soluzione ideata allora sia più percorribi­le — commenta Botti —. Aspettiamo i nuovi banchi annunciati dal ministero, ma c’è il rischio che le aziende incaricate debbano lavorare fino a dicembre. Quindi ci stiamo ponendo il problema di come organizzar­ci nel frattempo. Resta sempre la soluzione di entrare tutti in classe con la mascherina, ma non è così semplice. Probabilme­nte sarà così nei laboratori, ma sulle aule stiamo ragionando, anche su una possibile riorganizz­azione dei tempi di ingresso e uscita delle varie classi. Diciamo che al momento l’incertezza non manca, restiamo in attesa».

Il nodo autobus

Sulle aule, il dirigente del liceo classico Sarpi, Antonio Signori si sente tranquillo, dopo giorni di misurazion­i: «Siamo riusciti a sistemare ogni classe, sulla base del numero di studenti e della grandezza delle aule. All’esterno di ciascuna c’è un cartello con scritto, per esempio, “Qui al massimo 26 alunni”. Un bollino giallo indicherà dove deve stare la prima gamba sinistra di ciascun tavolo». Anche gli ingressi e le uscite sono organizzat­i, scaglionat­i: «Alle 8 e alle 10, e alle 12,13 e 14. Non posso avere assembrame­nti fuori dalla scuola». Questo, senza il nodo autobus: «Il grosso rebus è se i trasporti possono portarmi il 100% dei ragazzi, altrimenti bisognerà riorganizz­arsi con delle lezioni a distanza, a rotazione. Ad oggi non lo sappiamo». Stesso nodo per il dirigente del Liceo scientific­o Mascheroni, Ugo Punzi, dove orari scaglionat­i e ingressi separati sono programmat­i e l’aula magna è stata sacrificat­a per farne una classe da 30 posti. «Stamattina abbiamo organizzat­o anche gli intervalli, alle 10 e alle 12. Ovviamente si resta in classe, perché in caso di positività devo poter tracciare i contatti. E l’ora di ginnastica? Sarà saltellare sul posto, quest’anno va così».

Laboratori e cucina

L’Istituto Natta ha riorganizz­ato i laboratori da luglio: «Da due turni, 8-13 e 12-17, ne avremo tre, 8-12, 10-14 e 12-17 — annuncia la dirigente Maria Amodeo —. È un esperiment­o didattico e di orario per tutto l’anno, poi decideremo se proseguire». «Non siamo messi male —, sintetizza Brizio Campanelli, dirigente dell’Istituto Galli che con l’alberghier­o ha portato a 900 gli studenti —. Avremo anche una sede staccata di 10 classi in via della Presolana. Il punto è che restiamo attaccati al computer, in attesa delle regole precise». Intanto, una per esempio è che «in cucina andrà indossata la mascherina. Anche negli spogliatoi, che ho fatto ampliare».

L’incognita dei contagi

Il preside dell’Istituto comprensiv­o di Nembro, Giorgio Schena, si pone il problema: «Se ho un caso di Covid, per esempio alle medie, e l’Ats dice che tutti i contatti vanno in quarantena, chi mi sostituisc­e i 6-7 insegnanti girati in classe per due giorni?». Per ora può solo pensarci. Invece, ha messo mano all’istituto per trovare spazi, anche abbattendo muri. Infanzia, quattro primarie e due secondarie: gli alunni sono circa mille. Tutto è programmat­o, poi bisognerà vedere come andrà, il primo giorno ci sarà la Protezione civile a dare indicazion­i: «Abbiamo previsto spazi esterni e bolli colorati dove si ritroverà ogni classe. Sarà l’insegnante ad accompagna­re gli studenti dentro, con una succession­e predefinit­a e percorsi separati». Anche per la mensa sono previsti due turni.

Al Sarpi Ingressi alle 8 e alle 10, uscite alle 12,13 e 14 Ma se i bus non portano tutti i ragazzi, a rotazione didattica a distanza Antonio Signori, dirigente

L’idea delle aule esterne

Il Comune di Stezzano, con 20.000 euro aggiunti ai 70.000 dalla Commission­e europea, ha progettato la sistemazio­ne delle scuole. L’idea più innovativa, alla materna, è realizzare quattro aule esterne che le otto classi utilizzera­nno a turno: «Sono porticati con coperture lamellari che possono far entrare luce o schermare dal sole. Potenzialm­ente sono chiudibili sui lati —, li descrive l’assessore all’Urbanistic­a e ai Lavori pubblici, Paolo Crippa —. Ora è una corsa contro il tempo, per realizzarl­e».

A Nembro Se ho un alunno positivo e tutti i contatti devono andare in quarantena, come sostituisc­o i 6 o 7 prof girati in classe? Giorgio Schena, dirigente

I gruppi ridotti

Cantieri aperti a Treviglio per adeguare le aule e per recuperare spazi in edifici dismessi o nelle parrocchie. Una prima serie di interventi finanziata con 130 mila euro del ministero dell’Istruzione è in corso alle primarie Mozzi, Battisti e Bicetti e alla scuola dell’Infanzia Il Cerchio Magico. Il piano messo a punto dal Comune con gli istituti comprensiv­i prevede di distribuir­e gli studenti per ridurre il loro numero per classe, utilizzand­o anche l’ex asilo nido Girasole di via Locatelli, l’ex scuola elementare della Geromina e l’oratorio San Zeno. Il Comune utilizzerà altri 400mila euro per manutenzio­ni, tinteggiat­ure e arredi.

 ??  ?? Distanza Anche le scuole bergamasch­e di ogni grado sono alle prese con le ultime misurazion­i delle distanze tra i banchi e con il tracciamen­to di percorsi, cartelli e segnaletic­a per gli ingressi scaglionat­i e separati. Ma soprattutt­o nelle scuole con i più piccoli non sarà facile mantenere sempre un metro tra un bimbo e l’altro
Distanza Anche le scuole bergamasch­e di ogni grado sono alle prese con le ultime misurazion­i delle distanze tra i banchi e con il tracciamen­to di percorsi, cartelli e segnaletic­a per gli ingressi scaglionat­i e separati. Ma soprattutt­o nelle scuole con i più piccoli non sarà facile mantenere sempre un metro tra un bimbo e l’altro

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