In rianimazione a 17 anni Esami su amici e parenti
In rianimazione al Policlinico di Milano: «Stazionario»
«Sotto stretto monitoraggio», dicono dal Policlinico di Milano. Il ragazzo di 17 anni di Albano, con il Covid, è in rianimazione. Ieri tampone a 23 persone, tre familiari e gli amici che erano con lui ad una festa in piscina a Ferragosto. Stefano Fagiuoli, medico di Papa Giovanni: «I ragazzi si sentono al sicuro, ma i rischi ci sono ancora».
Sono usciti da casa giusto ieri pomeriggio per fare il tampone, poi sono tornati a rinchiudersi nelle loro abitazioni. Il sospetto è che anche loro, come il loro amico che è ora intubato in terapia intensiva, possano avere contratto il coronavirus, e che tutto possa essere partito da una festa a Ferragosto.
«Il paziente si trova sotto stretto monitoraggio», è l’unica risposta che filtra dal Policlinico di Milano in cui è ricoverato il diciassettenne di Albano Sant’Alessandro, che sta male dall’inizio della settimana. Se ha contratto la malattia sabato, il decorso è stato velocissimo: già lunedì il ragazzo, che non aveva problemi di salute né altre patologie, ha iniziato a sentirsi poco bene, con problemi intestinali e febbre. La situazione è peggiorata il giorno dopo, e i familiari lo hanno accompagnato al pronto soccorso di Seriate, dove il tampone ha accertato la positività al Covid-19. Ma le condizioni del ragazzo erano rapidamente diventate molto gravi, tanto che è stato deciso il ricovero nella Rianimazione del Bolognini e mercoledì il suo trasferimento all’ospedale milanese.
Nel frattempo l’Ats si è attivata per ricostruire tutti i contatti avuti dal paziente negli ultimi giorni, ristretti a 23 persone: oltre ai tre familiari che vivono con lui, anche i venti partecipanti alla festa ai bordi di una piscina privata alla quale il ragazzo ha partecipato nel giorno di Ferragosto. Da subito per i ventitrè (nessuno dei quali pare finora avere sintomi o malori) è scattato l’isolamento volontario per impedire che vengano a contatto con altre persone. Poi sono stati organizzati i tamponi e, ieri pomeriggio, parenti e amici del malato sono stati convocati in un ambulatorio dell’Ats in via Borgo Palazzo. Visto che servono 24
❞ L’episodio ricorda che i rischi ci sono ancora, anche per i più giovani, che si credono al sicuro Stefano Fagiuoli Medico Papa Giovanni
ore per il referto, solo a metà pomeriggio di oggi si saprà se qualcuno di loro è positivo. In questo caso, scatterà la quarantena per le successive due settimane.
«Non è insolito con il Covid uno scatenamento veloce: a volte si verifica una reazione abnorme del sistema immunitario — spiega Stefano Fagiuoli, direttore del dipartimento di Medicina del Papa Giovanni —. È sbagliato dire che non ci sono pericoli ma anche che c’è un pericolo gravissimo. Questo episodio ci ricorda che i rischi ci sono ancora, anche per i più giovani che si credono al sicuro. Non significa chiudersi in casa ma ricordare che nessuno è immune, che il virus circola ancora e se molliamo adesso lo mettiamo nelle condizioni di continuare a farci del male. I semplici accorgimenti che conosciamo sono gli unici che ci possono salvare. Serve buonsenso».