Cresce l’angoscia dei pendolari «E a settembre?»
Dopo l’incidente macchinista e capotreno sospesi «con supporto psicologico»
«Già prima non ci sentivamo sicuri, figuriamoci adesso». Cresce l’angoscia dei pendolari, dopo l’incidente ferroviario a Carnate. Il comitato della Bassa: «Preoccupati per settembre, con i rientri al lavoro».
Il treno che scappa via mentre i macchinisti sono a bere il caffè al bar e le Fs sono poi costrette a farlo schiantare. L’incidente ferroviario accaduto mercoledì a Carnate sembra una barzelletta, ma non fa ridere i pendolari bergamaschi. Tutt’altro. Per loro, a meno di due anni di distanza, il disastro di Pioltello è una ferita ancora aperta. Il 25 gennaio 2018, nel deragliamento del treno 10452, persero la vita tre donne, Ida Milanesi e Pierangela Tadini di Caravaggio e Alessandra Pirri di Capralba. Altre 46 persone rimasero ferite seriamente. Quell’incidente rimane un ricordo indelebile, non solo per i 350 viaggiatori che erano a bordo, ma per tutti i pendolari della linea. Per questo il nuovo incidente sulla linea BergamoCarnate è un forte campanello d’allarme.
«È una notizia che non ci fa stare tranquilli — spiega Elvezia Gamba del Comitato pendolari di Romano —. Quello di Carnate è stato un incidente imbarazzante, ma questo non mi conforta. Se già prima non ci sentivamo sicuri, figurarsi adesso. Viviamo ancora sulla nostra pelle il disastro di Pioltello. Nel Comitato ci sono tanti viaggiatori che erano a bordo di quel treno. Io stessa dovevo salirci e solo per caso l’ho evitato. La paura però rimane a noi e alle nostre famiglie. Ancora oggi mio marito e mia mamma mi chiamano quando sto andando a Milano. La sicurezza per noi è una questione più sentita del Covid, che pur rimane una grossa incognita. Come Comitato pendolari chiediamo a Trenord, ma anche alla Regione, di farne la priorità. In autunno lanceremo iniziative in merito».
Allineati con i viaggiatori di Romano, anche quelli di Treviglio. «I problemi non mancano sulla nostra linea — dice Lorella Bardellotto del Comitato Bassa Bergamasca —. Ogni giorno succede qualcosa. Questo vuol dire che c’è poca attenzione alla manutenzione ordinaria. Siamo preoccupati per cosa succederà a settembre quando rientreranno molte persone al lavoro».
Sulla linea Bergamo-Carnate viaggia tutti i giorni Stefano Lorenzi, del Comitato pendolari Bergamo. «Se invece che
❞ Siamo preoccupati per quello che succederà a settembre, quando molte persone rientreranno al lavoro Lorella Bardellotto Comitato Bassa
ad agosto — spiega — ci fossimo trovati a settembre, l’incidente sarebbe stato una nuova strage. In un periodo lavorativo normale quel treno è pieno. È capitato anche a me di utilizzarlo».
Non ha certo rincuorato i pendolari l’annuncio arrivato ieri da Trenord: «In attesa degli esiti dell’inchiesta interna avviata per verificare le cause dell’incidente — è stato comunicato —, il macchinista e il capotreno sono stati cautelativamente sospesi e l’azienda ha offerto loro un servizio di supporto psicologico».
«Speriamo — osserva ancora Lorenzi — che anche la Procura cerchi di capire cosa è successo. Gli incidenti si fanno sempre più ravvicinati. C’è un problema di manutenzione ordinaria e non servono interventi straordinari. Manutenzione che riguarda sia la linea, sia il materiale rotabile, e le problematiche non si risolveranno con l’arrivo dei nuovi treni promessi dalla Regione Lombardia. Ricordiamo la chiusura del ponte San Michele a Calusco d’Adda, che finalmente il 14 settembre riaprirà. Siamo contenti, ma è già stato annunciato che potrà essere utilizzato solo per altri 20 anni. Bisogna partire subito, visti i tempi in Italia, a pensare a costruire il sostituto».
Tra i pendolari di Bergamo, in vista dell’autunno, cresce la preoccupazione per il Covid19. Il timore è per gli affollamenti che, se prima dell’epidemia erano fonte di disagi, ora possono diventare un vero e proprio pericolo. «Da settembre — conclude Lorenzi — tornerà a viaggiare il 100% dei pendolari, ma non ci sarà il 100% dei convogli».
Sospesi dall’azienda Trenord ha offerto supporto psicologico al macchinista e al capotreno