Remuzzi: «La lezione della Grecia»
Il direttore del Mario Negri e la cena col ministro ellenico Kikilias: «Hanno puntato sulla prevenzione. Anche con la riapertura ai turisti situazione sotto controllo»
Il direttore dell’Istituto Mario Negri, Giuseppe Remuzzi, durante le vacanze in Grecia, ha incontrato il ministro della Salute Kikilias. Paese considerato a rischio dall’Italia, ma con pochi morti e contagi. «Hanno imparato molto da quello che è successo a noi in Lombardia», dice Remuzzi.
Un ministro con un passato da nazionale di basket e tanta cautela. Così la Grecia ha, finora, contenuto il Covid-19 entro numeri molto bassi: 238 morti e 8.138 casi confermati dall’inizio dell’epidemia su una popolazione pari a quella lombarda, intorno ai 10 milioni di abitanti. «È una storia di successo, ci insegna che le piccole cose in medicina possono dare grandi risultati», dice Giuseppe Remuzzi, direttore scientifico dell’Istituto Mario Negri, che è appena tornato dalla Grecia. Una vacanza e un incontro, durante una cena, con Vassilis Kikilias, ex campione dell’Aek e oggi membro del governo Mitsotakis. Remuzzi non vuole parlare dell’Italia, della scuola che sta per riprendere tra le polemiche, non vuole partecipare all’infinita discussione sulla reale gravità della situazione, tra contagi in crescita e terapie intensive quasi vuote. Il professore vuole evitare il rischio di finire nel frullatore rissoso dei social.
Preferisce parlare della Grecia.
«Sì, perché è una storia che insegna molto a tutti. Loro hanno avuto il vantaggio di non essere colti di sorpresa dal virus come l’Italia, la Lombardia e Bergamo in particolare. Ma hanno saputo imparare da quello che succedeva a noi. Il ministro Kikilias, che ho conosciuto, ha avuto la capacità e la forza di applicare misure utili a evitare il peggio. Hanno iniziato a chiudere locali pubblici e a imporre il distanziamento sociale settimane prima che il virus arrivasse da loro. Quando è arrivato, erano pronti».
È ironico che meglio di tutti in Europa abbia contenuto l’epidemia proprio il Paese più colpito dall’ultima crisi economica.
«Sì, con la crisi la sanità greca ha subito tagli durissimi, i posti in terapia intensiva sono pochi. Proprio per questo il governo ha capito che la
Grecia non si sarebbe potuta permettere di affrontare un’epidemia dilagante come stava succedendo in Lombardia e ha attuato misure di prevenzione in largo anticipo. Il lockdown è durato 42 giorni ed è stato rispettato con grande attenzione, diciamo più in stile cinese che americano».
Ora però la Grecia, in Italia, viene considerata Paese a rischio. Anche lei al ritorno avrà dovuto fare il tampone.
«Sì, l’ho fatto, ma certo è paradossale perché oggi in Grecia la situazione è sotto controllo. A fine luglio l’indice di contagiosità R0 era molto basso, intorno allo 0,2. È vero che all’aperto si vive con molta più tranquillità e senza grandi restrizioni, ma questo anche perché i numeri dei contagi restano molto bassi. A luglio però hanno dovuto per forza di cose riaprire al turismo, che vale il 20% del Pil greco. Ma l’hanno fatto disponendo i tamponi per chi arrivava da Paesi a rischio, come l’Italia, almeno nella prima fase. È chiaro che poi qualche nuovo contagio si è riscontrato ma parliamo di numeri bassi e, probabilmente, di tamponi con carica virale modesta».
La gestione greca dell’epidemia può persino insegnare qualcosa a noi, che in Italia siamo alle prese con continue risse tra chi chiede il “liberi tutti” e chi vuole mantenere la massima prudenza?
«Sicuramente ci insegna che alcune misure di buon senso, a partire dall’igiene delle mani, contro la diffusione del virus andranno mantenute. Si tratta di regole semplici, per altro, che possono servire a evitare anche la diffusione di altre malattie. Dobbiamo aspettarci altre pandemie
È bello che a gestire meglio l’epidemia sia stato proprio il Paese che ha subito di più la crisi Giuseppe Remuzzi direttore Mario Negri
Buon senso «L’igiene delle mani e altre regole resteranno e saranno utili a combattere altri virus»
perché l’uomo ha invaso troppi spazi della natura, animali come i pipistrelli sono veicolo di virus di ogni genere. Il distanziamento sociale in situazioni come questa è facile da applicare ed è importante. E penso che sia bello che a insegnarcelo sia la Grecia che negli ultimi anni aveva pagato più di tutti la crisi economica».