La lettera dei sindaci a Spadafora: riaprite i palasport al pubblico
Cremona e Casalmaggiore hanno sottoscritto l’appello. «Manca un protocollo che regoli le partite indoor»
CREMONA Il ruolo del pubblico nello sport è sociale ed economico. Per questo il Comune di Cremona, con l’assessore allo Sport Luca Zanacchi, e quello di Casalmaggiore, con il sindaco Filippo Bongiovanni, hanno sottoscritto una lettera partita dall’assessorato di Trento e indirizzata al ministro allo Sport Spadafora. La richiesta? Gli sport indoor siano giocati con il pubblico, pur con le cautele del caso. «Ad oggi l’unica regola prevista — precisa Luca Zanacchi — è la presenza al massimo di 200 persone per l’indoor e di 1.000 per l’outdoor ma, salvo deroghe, questi paletti valgono dal 1° al 7 settembre, dunque la Supercoppa di basket della Vanoli e quella di pallavolo dell’È Più Casalmaggiore, fissate a fine agosto al PalaRadi, si giocheranno a porte chiuse. Da qualche giorno abbiamo cercato soluzioni: il palazzetto di Cremona, se decidessimo di mantenere la distanza di un metro tra gli spettatori, arriverebbe ad ospitare un migliaio di persone anziché 3.500. Non è molto, ma è meglio delle 200 presenze concesse, che peraltro conteggiano già atleti, staff e accompagnatori».
La lettera spedita da Trento è stata «proposta» ai comuni che ospitano società di serie A1 di pallavolo e basket: hanno risposto Padova, Roma, Ravenna e, per la Lombardia, solo Cremona e Casalmaggiore. «Per la nostra palestra — spiega Filippo Bongiovanni, sindaco di Casalmaggiore — il problema del pubblico non si pone, dato che lì si tengono solo gli allenamenti. Ma alle gare al PalaRadi è importante fare partecipare i tifosi: non capiamo perché al cinema si possa andare e al palazzetto no. Come comuni, e con l’ausilio delle società sportive, conoscendo il fair play del nostro pubblico, siamo disponibili a studiare piani cittadini su misura. Anche perché le campagne abbonamenti non sono partite e il disagio per sponsor e club è notevole. Ma in primis serve un protocollo varato dal Governo che, ad oggi, per le discipline sportive al chiuso, ancora manca»