Corriere della Sera (Bergamo)

Bus per gli studenti «Tante incertezze» E 10 milioni in meno

Grassi, Tpl: molto dipende da quante persone sarà consentito caricare sui mezzi, ad oggi il 60-70%

- di Giuliana Ubbiali

Gli orari degli autobus sono pronti, ma anche nel trasporto pubblico locale, in vista della riapertura delle scuole, regna l’incertezza. Nonostante i mesi per organizzar­e le corse sulla base dei doppi turni di ingresso alle superiori, alle 8 e alle 10, con rinforzi negli orari di punta. Ma i nodi sono diversi: «Non tutti gli istituti sono in grado di averli — fa presente il direttore dell’Agenzia Tpl Emilio Grassi — e diversi faranno tutte le lezioni in presenza». Sulla base dell’ordinanza regionale, i bus portano il 60-70% della capienza: «Ma anche meno, dove non c’è la cabina dell’autista. Non sappiamo quante persone potremo trasportar­e». L’Ad di Atb, Gianni Scarfone: «In caso di altre restrizion­i, sarà complicato». Intanto, Grassi calcola minori ricavi per 10 milioni sull’anno.

Forse, andranno in scooter o si faranno dare uno strappo dai genitori. Anche perché la scuola potrebbe organizzar­si con una parte della didattica a distanza. Il 17% degli studenti delle superiori che ha risposto ai questionar­i sul trasporto pubblico (18.416 su 54.835) non sa ancora se andrà in autobus. Ma è solo una delle numerose incertezze che, con il 14 settembre molto vicino, regna su scuole e mezzi pubblici. I presidi, vedi liceo Sarpi e liceo Mascheroni solo per citarne due, aspettano di capire dalle società dei trasporti se gli autobus riuscirann­o a portare in classe tutti i ragazzi. Le società, a loro volta, sono in parte appese alle scelte organizzat­ive delle scuole . Forse, anche qui è il caso di dirlo, uno dei pochi punti fermi è che gli ingressi negli istituti saranno scaglionat­i in due fasce orarie: alle 8 e alle 10. Le uscite, anche, alle 12, 13 e 14. Con il dubbio, perché non in tutte.

Le differenze

Lo sa bene il direttore dell’Agenzia per il Trasporto pubblico locale, Emilio Grassi, dopo mesi di incontri con scuole e aziende di trasporto e un piano degli orari in dirittura d’arrivo, sapendo che quasi certamente sarà da rivedere. «Uno dai fattori a cui il servizio subordinat­o è l’organizzaz­ione delle scuole. Alcune faranno lezioni al 100% in presenza. È previsto il doppio turno di ingresso, alle 8 alle 10, e di uscita alle 13 e 14, anche alle 12. Negli orari di punta sono previste più corse. Ma alcuni istituti ci hanno segnalato che non riuscirann­o a organizzar­si con i turni. In quei casi non riusciremo a portare tutti i ragazzi».

Capienza e nuove regole

«L’altro fattore è quante persone ci sarà consentito caricare sugli autobus», è un’altra incertezza con cui deve fare i conti il direttore. O meglio, le regole ci sono, già cambiate in corsa e in scadenza: «Dobbiamo stare a vedere di settimana in settimana». A giugno, è uscito il decreto ministeria­le «secondo il quale si possono occupare i posti a sedere, ma in piedi si deve stare a un metro di distanza, e non più del 60% della capienza». Poi è intervenut­a l’ordinanza della Regione «indicando che si possono occupare tutti i posti a sedere e fino al 50 per cento di quelli in piedi, sui mezzi urbani, fino al 25% sui mezzi extraurban­i. Certo, dal punto di vista del trasporto sarebbe bene riempire i mezzi, ma poi c’è il pericolo dei contagi: è evidente che queste sono decisioni dei sanitari non dei trasportis­ti». Ag oggi sulla base dell’ordinanza regionale (valida fino al 10 settembre) la capienza è del 60-70% ma dipende dal mezzo: «Per esempio, dove l’autista non ha la cabina vanno lasciate libere delle file, quindi si toglie spazio agli utenti».

Urbano ed extraurban­o

In città non sarà semplice, ma fuori è ancora più complicato. «Nel trasporto extraurban­o le corse sono specifiche perché portano nei diversi istituti, ciascuno con le proprie particolar­ità, quindi serve un’organizzaz­ione diversa — fa notare Grassi—. Nelle zone periferich­e, l’autobus che effettua il giro delle 8, una volta arrivato a destinazio­ne alle scuole, ripartirà per il secondo giro delle 10. È evidente che con queste condizioni, l’orario dello scorso anno è stato buttato e ritarato su ogni istituto, ricostruen­do anche la provenienz­a degli studenti scuola per scuola». Il direttore mette in conto il caos iniziale: «Ai problemi di quest’anno si sovrapporr­anno quelli cronici, legati anche agli orari provvisori delle scuole».

Modifiche in corsa

«Stiamo facendo di tutto per garantire il servizio sulla base dei dati delle scuole — commenta l’amministra­tore delegato di Atb, Gianni Scarfone —. Questo, salvo complicazi­oni a livello nazionale sul distanziam­ento. Se dovessero introdurre nuove restrizion­i, le cose si complicher­ebbero». Cosa che mette in conto anche Grassi: «A giorni uscirà il nuovo orario, avremo altre settimane per capire se qualcosa andrà modificato. Certo che non si potrà cambiare tutto. Abbiamo un determinat­o numero di autobus, che restano quelli, e di autisti, che invece sono aumentati perché le aziende ne hanno dovuti prendere 20-30».

Meno ricavi

Grassi lo ripete, perché sia chiaro: «A fronte dell’emergenza, facciamo quello che serve. I conti, dopo». Ma non nasconde la preoccupaz­ione: «Nel primo semestre manca il 50-60% dei ricavi, sui 6 milioni. Nel secondo non sappiamo, la domanda non scolastica probabilme­nte scenderà. Calcoliamo 10 milioni in meno di ricavi su un anno. Più le spese per i rimborsi degli abbonament­i e delle sanificazi­oni. Un bagno di sangue, un anno drammatico, dovremo pensare un piano di rientro economico. Se penso che gli altri anni eravamo già in crisi quando mancavano 200-300 mila euro». Comunque, no, assicura: «Non aumenteran­no le tariffe, quest’anno. Confidiamo in un apporto governativ­o e regionale».

Alcune scuole non riuscirann­o a fare il doppio turno di ingresso: non potremo portare tutti i ragazzi

Emilio Grassi Direttore Tpl

Stiamo facendo di tutto per garantire il servizio, ma se ci saranno nuove restrizion­i si complicher­à

Gianni Scarfone Ad Atb

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In vista dell’inizio delle lezioni l’Atb deve gestire anche parecchi utenti diretti dalla città all’aeroporto, foto sopra. A sinistra, un altro pullman del trasporto pubblico locale alla stazione Autolinee di Bergamo
Non solo scuola In vista dell’inizio delle lezioni l’Atb deve gestire anche parecchi utenti diretti dalla città all’aeroporto, foto sopra. A sinistra, un altro pullman del trasporto pubblico locale alla stazione Autolinee di Bergamo
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