«There she blows» La cucina povera premiata al Food Film Fest
L’arte povera della pesca e della cucina dove serve poco per arrivare all’eccellenza sul piatto è salita sul podio del Food Film Fest, promosso dall’associazione culturale Art Maiora e diretto da Luca Cavadini. Ieri sera, in piazza Mascheroni, in Città Alta, le premiazioni. «There she blows» di Francesco Cabras e Alberto Molinari, ha vinto nella categoria «food movie»: quattro minuti dedicati a una storia di mare, quella di un padre, interpretato dall’apneista Enzo Maiorca, che tramanda il mestiere di pescatore al figlio. Primo classificato, tra i documentari, è risultato «Soyalism» di Enrico Parenti e Stefano Liberti. Un film politico che svela i retroscena e gli affari legati alla produzione dei beni alimentari e i disequilibri che ne conseguono. Per la categoria animazione il premio è andato al polacco Daniel Zagórski per «InECOnsistencies»: la pellicola mostra le contraddizioni tra ciò che vorremmo, vivere in isole felici con boschi e ruscelli, e come invece siamo, ipertecnologici e dipendenti dal cellulare. Per la prima volta si è premiato anche uno short pubblicitario. Il riconoscimento è andato a una produzione indiana, «Beleaf Arecanut process» del regista Jagannath Radhakrishnan: cortecce di palme diventano piatti monouso che, essendo biodegradabili, tornano a essere terra, senza inquinare. Menzioni speciali per «Strachitunt. Due cagliate che non si amano», girato da Roger Fratter e sceneggiato da Ezio Foresti come Migliore opera sul territorio. Il secondo premio speciale è stato assegnato dal Comitato Italiano per il World Food Programme a Giulio Origlia, regista di «Frijoles», o fagioli, girato nel Chiapas, mentre quello intitolato a Emanuele Prati è andato a Adolfo di Molfetta per «The N.A.P.». Il festival, quest’anno, ha registrato oltre 626 film candidati al concorso provenienti da 81 nazioni.