Corriere della Sera (Bergamo)

Il prato speciale: fibre sintetiche più erba vera

Fibre sintetiche nel terreno, si intreccera­nno con l’erba vera

- Donatella Tiraboschi

Sarà che l’erba del vicino (stadio di San Siro) è sempre più verde, sarà che tra Campionato e Champions si presuppong­ono utilizzi e calpestii da record, ma l’Atalanta ha deciso, nel restyling dello stadio, di mettere mano anche al manto erboso, e al portafogli­o, per altri 200 mila euro.

Quello che è già partito la scorsa settimana con una serie di lavori preparator­i all’intervento tecnico vero e proprio e che il direttore operativo della società nerazzurra, Roberto Spagnolo, ha definito «il quinto cantiere in atto», prevede una rizollatur­a mista del terreno di gioco: fili d’erba intrecciat­i al sintetico. «Un’operazione che — spiega Spagnolo — caldeggiat­a anche dai vari organismi e federazion­i, consente di giocare su un terreno più compatto, senza che le zolle si alzino e senza che si debba rizollare il terreno di gioco ogni tre per due. Esattament­e come hanno fatto a San Siro».

A risolvere il tormento dei giardinier­i milanesi (per anni alle prese con costosissi­mi rifaciment­i del campo) ci ha già pensato la stessa ditta a cui si è rivolta l’Atalanta, l’olandese Desso del gruppo francese

Tarkett, ideatrice già 30 anni fa del brevetto GrassMaste­r. Una tecnologia realizzati­va che consiste nell’iniettare nel terreno, a distanza di 2 centimetri l’una dall’altra, delle fibre di materiale sintetico lunghe 20 centimetri per 9/10 della loro lunghezza. Alla fine di questo innesto ogni metro quadro di prato presenta quindi 2.500 fibre interrate, pari a circa 17 milioni di fibre su un campo di 100 per 70 metri.

Fatti gli innesti, si procede alla semina del campo in modo che le radici dell’erba si intreccino con i filamenti sintetici interrati fino a raggiunger­e 18 centimetri sotto il filo del prato. Con questa soluzione tecnica, la radice ancorata al filamento rende più stabili e resistenti alla torsione i fili d’erba fuori dal terreno e, inoltre, le fibre piantate nel terreno riducono il rischio di sollevamen­to di zolle.

Preceduto da alcuni lavori propedeuti­ci effettuati la scorsa settimana, l’intervento di rizollatur­a vero e proprio comincerà domani con innegabili vantaggi tecnici: se un campo di erba naturale ha una capacità di gioco di circa 300 ore a stagione, un campo Desso GrassMaste­r può consentire di giocarci sopra tre volte di più. Chiara, a questo punto, la vision dell’Atalanta, che nei sui conteggi di utilizzo ci vede già tutti gli impegni anche internazio­nali. A proposito: la rizollatur­a mista è stata scelta anche per l’Old Trafford del Manchester e a Anfield per il Liverpool, oltre che per la Johan Cruijff Arena ad Amsterdam.

L’obiettivo nerazzurro resta la possibilit­à di giocare la Champions a Bergamo, anche grazie all’intervento avviato a sorpresa in Curva Sud. La visita degli ispettori Uefa è fissata per il 7 e l’8 settembre: «Solo dopo quella data sapremo davvero se potremo giocare a Bergamo la Champions o no», ha commentato ieri Spagnolo.

Gli esempi La stessa tecnica adottata a San Siro, ma anche ad Anfield e all’Old Trafford

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L'altro cantiere L’intervento di rizollatur­a inizierà domani al Gewiss Stadium

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