Palazzo della Libertà Erbacce tra i marmi
Da tredici mesi l’androne è recintato, non viene fatta la manutenzione e i lavori sono ancora lontani
Da tredici mesi Palazzo Libertà è transennato in attesa di un intervento di messa in sicurezza delle facciate che non si sa quando arriverà. Nel frattempo nell’androne racchiuso fra le reti da cantiere è spuntata una rigogliosa vegetazione (foto) composta da altissime erbacce che si sono fatte strada tra i lastroni di marmo e la fasce di pietra serena, mentre nella parte con i sampietrini è nata una grossa aiuola. Il Demanio, proprietario del palazzo, ha fatto sapere che al più presto farà effettuare un intervento di manutenzione.
Alcune piante sono alte come bambini di dodici anni. Si sono fatte largo a spallate fra i lastroni di marmo e gli inserti di pietra serena, si sono beate della mancanza di passaggio e soprattutto di persone che si prendessero la briga di tagliarle, e si sono alzate dritte verso il cielo marmoreo da palazzo littorio. Ci sono quelle che si sono sforzate di produrre dei fiori violacei che si offrono all’ammirazione dei pochi che passano tra le transenne, ma la maggior parte ha fatto il minimo indispensabile sbuffando di malavoglia degli stenti petali biancastri. Ci sono poi quelle che si sono raccolte in cespugli, come quella che occupa quasi un metro quadrato. E soprattutto quelle che sono cresciute tutte insieme fra i tanti spazi liberi lasciati dai sanpietrini, con la chiara ambizione di fare concorrenza alle fioriere del bar vicino.
Una filiale selvaggia dell’Orto botanico è cresciuta nel giro di un anno dietro le reti da cantiere di Palazzo Libertà. Per la precisione da quasi tredici mesi: era il 27 luglio dello scorso anno quando i vigili del fuoco prima e i tecnici dell’impresa Piazzatorre poi, recintarono il palazzo che ospita prefettura, forestali e uffici giudiziari. In vista del trasferimento degli uffici della prefettura da via Tasso, il Provveditorato delle opere pubbliche della Lombardia aveva effettuato un sopralluogo, notando una serie di problemi ai lastroni di marmo di Zandobbio che ricoprono la facciata. Oltre ad alcune schegge di pietra che rischiavano di cadere in testa ai passanti, sotto alcune delle quattromila lastre si erano verificare delle infiltrazioni d’acqua che avevano fatto arrugginire i ganci di ferro che le tengono attaccate al palazzo e ne avevano spostate alcune.
Di qui le transenne installate per motivi di sicurezza e quindi l’attesa dell’intervento di sostituzione dei ganci. Che però non è ancora arrivato. Nel frattempo il grande spazio recintato che copre tutto l’androne di Palazzo Libertà è stato abbandonato a se stesso e alle piante che ci sono cresciute nel frattempo.
Il Demanio, proprietario del palazzo, assicura di non essere stato informato delle condizioni di degrado dell’area transennata, e che nei prossimi giorni farà effettuare una manutenzione.
Discorso diverso per quanto riguarda invece i lavori alla facciata, che sono a carico del Provveditorato. Il quale, stando alle comunicazioni del Portale Trasparenza del ministro delle Infrastrutture, ha fatto l’ultimo bando per il palazzo il 3 marzo, periodo che peraltro per Bergamo cominciava già ad essere complicato, visto che si era agli inizi dell’emergenza. Ma si tratta dei lavori per il rifacimento della guaina impermeabile del tetto, anche qui per problemi di infiltrazioni. L’intervento prevede la posa di un doppio strato di grandi fasce di materiale bituminoso, con in più la realizzazione di una balaustra di sicurezza sul lato del cortile e anche di una «linea vita» alla quale si potranno agganciare gli operai. All’ultimo piano del palazzo si trovano anche i carabinieri forestali, che per traslocare al comando provinciale di via delle Valli stanno aspettando che lo stesso Provveditorato effettui i lavori in un’altro spazio a disposizione dei carabinieri, l’ex caserma della Finanza in via Pessina.
I lavori al tetto di Palazzo Libertà costeranno 425 mila euro e dovrebbero iniziare nelle prossime settimane. Per quanto riguarda invece l’intervento alla facciata non c’è ancora una data, mentre le piante aspettano serenamente l’autunno.