Corriere della Sera (Bergamo)

Palazzo della Libertà Erbacce tra i marmi

Da tredici mesi l’androne è recintato, non viene fatta la manutenzio­ne e i lavori sono ancora lontani

- di Fabio Paravisi

Da tredici mesi Palazzo Libertà è transennat­o in attesa di un intervento di messa in sicurezza delle facciate che non si sa quando arriverà. Nel frattempo nell’androne racchiuso fra le reti da cantiere è spuntata una rigogliosa vegetazion­e (foto) composta da altissime erbacce che si sono fatte strada tra i lastroni di marmo e la fasce di pietra serena, mentre nella parte con i sampietrin­i è nata una grossa aiuola. Il Demanio, proprietar­io del palazzo, ha fatto sapere che al più presto farà effettuare un intervento di manutenzio­ne.

Alcune piante sono alte come bambini di dodici anni. Si sono fatte largo a spallate fra i lastroni di marmo e gli inserti di pietra serena, si sono beate della mancanza di passaggio e soprattutt­o di persone che si prendesser­o la briga di tagliarle, e si sono alzate dritte verso il cielo marmoreo da palazzo littorio. Ci sono quelle che si sono sforzate di produrre dei fiori violacei che si offrono all’ammirazion­e dei pochi che passano tra le transenne, ma la maggior parte ha fatto il minimo indispensa­bile sbuffando di malavoglia degli stenti petali biancastri. Ci sono poi quelle che si sono raccolte in cespugli, come quella che occupa quasi un metro quadrato. E soprattutt­o quelle che sono cresciute tutte insieme fra i tanti spazi liberi lasciati dai sanpietrin­i, con la chiara ambizione di fare concorrenz­a alle fioriere del bar vicino.

Una filiale selvaggia dell’Orto botanico è cresciuta nel giro di un anno dietro le reti da cantiere di Palazzo Libertà. Per la precisione da quasi tredici mesi: era il 27 luglio dello scorso anno quando i vigili del fuoco prima e i tecnici dell’impresa Piazzatorr­e poi, recintaron­o il palazzo che ospita prefettura, forestali e uffici giudiziari. In vista del trasferime­nto degli uffici della prefettura da via Tasso, il Provvedito­rato delle opere pubbliche della Lombardia aveva effettuato un sopralluog­o, notando una serie di problemi ai lastroni di marmo di Zandobbio che ricoprono la facciata. Oltre ad alcune schegge di pietra che rischiavan­o di cadere in testa ai passanti, sotto alcune delle quattromil­a lastre si erano verificare delle infiltrazi­oni d’acqua che avevano fatto arrugginir­e i ganci di ferro che le tengono attaccate al palazzo e ne avevano spostate alcune.

Di qui le transenne installate per motivi di sicurezza e quindi l’attesa dell’intervento di sostituzio­ne dei ganci. Che però non è ancora arrivato. Nel frattempo il grande spazio recintato che copre tutto l’androne di Palazzo Libertà è stato abbandonat­o a se stesso e alle piante che ci sono cresciute nel frattempo.

Il Demanio, proprietar­io del palazzo, assicura di non essere stato informato delle condizioni di degrado dell’area transennat­a, e che nei prossimi giorni farà effettuare una manutenzio­ne.

Discorso diverso per quanto riguarda invece i lavori alla facciata, che sono a carico del Provvedito­rato. Il quale, stando alle comunicazi­oni del Portale Trasparenz­a del ministro delle Infrastrut­ture, ha fatto l’ultimo bando per il palazzo il 3 marzo, periodo che peraltro per Bergamo cominciava già ad essere complicato, visto che si era agli inizi dell’emergenza. Ma si tratta dei lavori per il rifaciment­o della guaina impermeabi­le del tetto, anche qui per problemi di infiltrazi­oni. L’intervento prevede la posa di un doppio strato di grandi fasce di materiale bituminoso, con in più la realizzazi­one di una balaustra di sicurezza sul lato del cortile e anche di una «linea vita» alla quale si potranno agganciare gli operai. All’ultimo piano del palazzo si trovano anche i carabinier­i forestali, che per traslocare al comando provincial­e di via delle Valli stanno aspettando che lo stesso Provvedito­rato effettui i lavori in un’altro spazio a disposizio­ne dei carabinier­i, l’ex caserma della Finanza in via Pessina.

I lavori al tetto di Palazzo Libertà costeranno 425 mila euro e dovrebbero iniziare nelle prossime settimane. Per quanto riguarda invece l’intervento alla facciata non c’è ancora una data, mentre le piante aspettano serenament­e l’autunno.

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 ??  ?? Degrado Alcune delle erbacce che nel corso dei lunghi mesi di abbandono in attesa dei lavori sono cresciute fra le fessure della pietra. Il Demanio assicura che a breve ci sarà un intervento per la manutenzio­ne
Degrado Alcune delle erbacce che nel corso dei lunghi mesi di abbandono in attesa dei lavori sono cresciute fra le fessure della pietra. Il Demanio assicura che a breve ci sarà un intervento per la manutenzio­ne

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