Vigili sul posto disabili. Per dare multe
Le foto di un lettore. La comandante: solo per un attimo, comunque la linea è evitarlo
Un lettore l’ha vista e fotografata. Una Panda dei vigili sul posto dei disabili, in Città Alta. La comandante: «La collega ha visto una grossa moto parcheggiata sul marciapiede, è scesa per dare la multa e poi è andata via». La legge lo consente, per dovere di servizio. Ma la stessa comandante dice: «La nostra linea è evitarlo, se non necessario».
Piazza Mercato del Fieno, domenica alle 11, in una Città Alta con il tempo che ancora reggeva e parecchia gente. Un lettore assiste a una scena, scatta delle foto e la segnala. Così la racconta: «Stavo cercando parcheggio per poi andare in una pasticceria, ho visto la Panda della polizia locale parcheggiata con davanti il simbolo del parcheggio dedicato ai disabili. E ho scattato una prima foto». Scende una vigilessa, stacca una o più multe. Lui cerca ancora parcheggio in zona, vede poi l’auto della polizia locale che se ne va, «circa mezz’ora dopo secondo me». E scatta un’altra foto con il posto libero: la segnaletica non lascia dubbi sul fatto che sia un posto riservato ai disabili.
Si può? Era opportuno? Due domande, perché la vicenda si può guardare da queste due prospettive. Interpellata, la comandante della polizia locale di Bergamo, Gabriella Messina, si è informata. Il fatto: «La collega che stava guidando l’auto di servizio è passata e ha notato una moto di grossa cilindrata parcheggiata sul marciapiede che ostruiva il passaggio delle persone. Si è fermata, ha multato la moto, è risalita in auto e se n’è andata. In quel momento non aveva altro spazio. Ma comunque non aveva parcheggiato, non si era allontanata». La regola. Non è che la polizia locale, così come la polizia di Stato, i carabinieri, la Guardia di finanza possano guidare e parcheggiare come e dove vogliono. La differenza con i comuni cittadini, però, è che loro potrebbero trovarsi in situazioni particolari per le quali è consentita l’eccezione. Il riferimento è alla legge 689 del 1981, il codice della strada. La comandante cita l’articolo 4, che così recita: «Non risponde delle violazioni amministrative chi ha commesso il fatto nell’adempimento di un dovere o nell’esercizio di una facoltà legittima». Vale anche per lo stato di necessità o di legittima difesa. Dalle spiegazioni della comandante, l’agente di domenica mattina si è mossa nel giro di breve tempo. Fosse arrivato un disabile, per intendersi, si sarebbe spostata al volo. Ma in generale, pur nel rispetto delle regole e senza mettere in croce nessuno, può rimanere una questione di opportunità. Deve averlo pensato chi ha scattato le foto. E, per quanto consentito nelle condizioni indicate dalla legge (a dire il vero piuttosto generiche, dove ci può stare di tutto) , già da tempo la stessa polizia locale si è posta la questione. Lo conferma la stessa comandante: «Comunque, la nostra linea è evitare di parcheggiare nel posto riservato ai disabili se non è strettamente necessario. Non è opportuno, serve alle persone che ne hanno veramente bisogno».
Alla notizia con foto pubblicata online sono arrivati diversi commenti, da chi attende risposte a chi invita alla cautela, distinguendo tra piazzare l’auto e rimanere a pochi metri. Più di tutti, colpisce quello di Roberto M. che solleva un altro problema, che ben conosce: «Quel parcheggio comunque sarebbe da sistemare, lo so che non è semplice. Se non si è accompagnati è impossibile usarlo, se si è come me, in carrozzina».
Il commento «Per chi è in carrozzina come me è impossibile usare quel parcheggio senza un aiuto»