E invece a Corna il fienile recuperato diventa sala lettura
A pianoterra le degustazioni, sopra libri e documentari
C’erano una volta le stalle dove, fra il calore degli animali e del fieno, si raccontavano storie di vita quotidiana, ma anche di briganti, streghe e diavoli. Con i bambini che ascoltavano, a bocca aperta, gli anziani narrare. C’era una volta e c’è ancora. Perché alla Roncaglia, piccola contrada di Corna Imagna che pare abbia dato i natali agli antenati di Papa Giovanni XXIII, una stalla è stata trasformata in una sala di lettura per approfondire proprio quel mondo. Il tempo l’ha spazzato via. Eppure lì, in una corte abbracciata da case in pietra del Tardo Medioevo, pare miracolosamente intatto.
A compiere la magia è stato il Centro Studi Valle Imagna che, una decina di anni fa, ha acquistato una casa contadina disabitata, l’ha restaurata e ha avviato l’antica locanda che deve il suo nome alla frazione. Ora, a pochi passi dal locale che accoglie clienti da tutto il mondo (all’interno c’è una carta geografica coi segnaposto che vanno da un capo all’altro del pianeta), ha rivitalizzato un vecchio stabile pericolante.
«È stato un percorso graduale — spiega il direttore del Centro Studi Valle Imagna Antonio Carminati —. Cinque anni fa, consapevoli del patrimonio identitario dell’edificio, lo abbiamo comprato con l’obiettivo di toglierlo dalle condizioni di degrado in cui versava. È stato posto al centro di un programma di salvataggio che ha registrato la partecipazione di diversi soggetti, dalla Fondazione del Credito Bergamasco alla Provincia
di Bergamo, dal Gal (Gruppo di azione locale, Valle Brembana-Valle Imagna a una cordata di privati. Infine, un finanziamento agevolato a rimborso, concesso dal Bim di Bergamo, ha coperto l’ammontare dei costi restanti».
Il restauro del manufatto, che sarà inaugurato ufficialmente fra qualche settimana ma che è già aperto, ha messo in luce i suoi caratteri fisici originari. Spiccano il tipico ingresso a T, il pavimento e il tetto in i muri perimetrali rimasti in pietra, il solaio ricostruito con travi e assito di castagno. «Curiosa — il direttore prosegue Carminati — la scelta progettuale dell’architetto Mauro Bugada di realizzare, dentro il fienile, un doppio involucro strutturale, per rispondere contemporaneamente alle esigenze del restauro filologico e del riutilizzo del bene».
Dove un tempo c’erano le bestie, al pianoterra, ora si trova un locale per la degustazione dei cibi del territorio, annesso al programma d’ospitalità della Locanda Roncaglia. Al piano superiore, invece, in quello che era il fienile, c’è la sala di lettura, sempre aperta, con scaffali e un proiettore per i video, un grande tavolo centrale e otto sedie.
All’interno è possibile trovare le carte dei sentieri circostanti, antichi documenti ma anche tutte le pubblicazioni e i documentari realizzati dal Centro Studi. Ci sono storie di emigrazione e guerra, di fede popolare e cibo. Libri, fotografie e racconti di grandi personaggi come di gente comune che, a distanza di secoli, sanno incuriosire il lettore. E lasciare, proprio come avveniva un tempo, magari davanti alla luce di una candela, a bocca aperta.
Lo spazio Il Centro Studi Valle Imagna lo inaugurerà prossimamente, ma è già attivo