Alla logistica 378 campi da calcio «Mancata regia»
Le scelte di piccoli Comuni sull’intera Bassa
Tra poli già inaugurati, cantieri e aree al centro di richieste, la logistica nella Bassa occupa 2,7 milioni di metri quadrati, come 378 campi da calcio. Il tema del destino della pianura è ritornato a galla dopo lo scontro tra i Comuni di Romano e Cortenuova, facendo emergere la mancanza di una regia a livello provinciale.
Se sono poli di qualità e ad alto contenuto tecnologico portano un valore per il territorio e lavoro di qualità. Non credo si debba fare la guerra alla logistica. Piuttosto servirebbe una regia provinciale
Alessandro Nisoli
Assessore Treviglio 32 metri l’altezza che raggiungeranno i capannoni della Md, uno dei maggiori centri in costruzione, a Cortenuova 37 chilometri di campi agricoli spariti negli ultimi sette anni, secondo i dati di Coldiretti. È come il territorio di Bergamo città
Lo scontro tra Romano e Cortenuova per le logistiche riaccende il dibattito sul futuro della pianura. Lunedì il sindaco di Romano Sebastian Nicoli ha tagliato la polizia locale che garantiva al Comune limitrofo. Una segnale forte dopo il «sì» di Cortenuova a due maxi insediamenti di logistica. Un segnale d’allarme, anche, rivolto a tutta la politica bergamasca di fronte a un fenomeno epocale, finora scarsamente gestito, che nel giro di pochi anni è destinato a cambiare il territorio.
Nella Bassa sono, infatti, ormai una dozzina i grandi siti per lo smistamento delle merci in costruzione o in attesa di autorizzazione. Se a questi si aggiungono le aree al centro di trattative la loro superficie complessiva supera i 2,7 milioni di metri quadrati. Significa una superficie pari a 378 campi da calcio. A fare da catalizzatore è naturalmente Brebemi. «È una corsa — lamenta Nicoli — in cui ogni Comune fa da sé in un confronto impari con giganti economici e senza considerare le conseguenze che le singole scelte avranno su tutto il territorio».
La scintilla che ha fatto esplodere il conflitto tra i due comuni è stato il primo via libera del Consiglio comunale di Cortenuova a un progetto di centro intermodale da 350 mila metri quadrati della Mcs, che prevede di assorbire anche l’ex centro commerciale delle Acciaierie. A fianco sono già in corso i cantieri del nuovo centro distributivo da 370 mila metri quadrati della Md, che avrà capannoni alti 32 metri. In una mappa ideale dei nuovi insediamenti spostandosi poco più a est si arriva a Cividate, dove su 183 mila metri quadrati lo sviluppatore Logistic capital partners sta costruendo un centro alto tre piani per Amazon. Poco più a sud, a Calcio, Italtrans ha inaugurato un polo da 360 mila metri quadrati e Vgp Group uno da 48 mila. Sempre a Calcio un pre-progetto è stato depositato in municipio per un’altra area da 100 mila metri quadrati mentre è in corso di autorizzazione una grande stazione di rifornimento per tir da 12 mila metri quadrati.
Tornando verso ovest a Covo sono in dirittura di arrivo i lavori per un’altra logistica Italtrans da 139 mila metri quadrati. Anche a Fara Olivana è ultimato il nuovo polo della Magris group da 70 mila metri quadrati. A Morengo, invece, è stata chiesta una variazione urbanistica per i 200 mila metri quadrati dell’ex area Maggiolina sempre con destinazione logistica. Trattative in corso a Caravaggio nell’area di via Panizzardo di 440 mila metri quadrati. Trattative anche a Misano per 162 mila metri quadrati a nord della Rivoltana e a Calvenzano per un polo logistico da 50 mila metri quadrati. Già attivi e funzionanti a Casirate invece il centro smistamento di Amazon da 125 mila metri quadrati e il polo logistico Finiper da 110 mila. Tutte aree che vengono per lo più da previsioni urbanistiche vecchie di un decennio quando l’edilizia tirava e c’era richiesta di zone industriali formate da piccoli capannoni.
«Si voglia o no — spiega Alessandro Nisoli, assessore all’Urbanistica di Treviglio — la logistica sta prendendo sempre più piede a discapito di industrie ed artigiani. Tolta qualche eccellenza, è sempre più difficile essere competitivi nella produzione. A Treviglio non abbiamo aree disponibili per grandi insediamenti, né ci sono richieste di logistiche in questo momento. Il costo dei terreni nella nostra città è il triplo rispetto a quello della Bassa orientale, logico che si cerchi là grandi spazi. Se arrivassero richieste però non mi fascerei la testa purché siano insediamenti di qualità e ad alto contenuto tecnologico perché questo vuole dire un valore per il territorio e lavoro di qualità. Per questo non credo si debba fare la guerra a questo tipo di insediamenti. Se dici no, si spostano nel paese a fianco. Non ha senso. Piuttosto servirebbe una regia provinciale».
Tra i critici più convinti c’è Coldiretti che denuncia il consumo di suolo. «La nostra provincia — osserva il presidente Alberto Brivio — al 2010 aveva perso il 25% dei terreni coltivabili, poi sono arrivate le grandi infrastrutture e negli ultimi 7 anni sono spariti altri 37 chilometri quadrati, come il comune di Bergamo. Un’ondata di cemento che non si ferma e parte dal presupposto che l’agricoltura non produca, mentre è una delle eccellenze mondiali. Basti pensare che Bergamo è l’unica provincia italiana con 9 dop di formaggi e si fanno tutte in pianura». Sulle logistiche anche Brivio denuncia la corsa in solitaria dei comuni: «Manca un equilibrio non c’è volontà di programmazione sovracomunale per uno sviluppo armonico. Occorre una pianificazione che possa dire se è questo e almeno in che misura il futuro che vogliamo».