Antinfluenzale, i medici: «Fare presto con i vaccini»
L’Ats di Bergamo ha già chiesto la disponibilità degli ambulatori Marinoni: «Ma dalla Regione i segnali non sono incoraggianti»
«Quest’anno i vaccini contro l’influenza stagionale saranno ancora più importanti. Dobbiamo iniziare a farli a ottobre», dice Guido Marinoni, il presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo. L’Ats ha già contattato i medici di famiglia, per capire in quanti ambulatori si potranno fare le iniezioni, rispettando le norme di distanziamento per scongiurare il contagio da coronavirus. Le sessioni di vaccinazione verranno organizzate anche nelle palestre comunali e negli oratori, sfruttando gli spazi più ampi allestiti ad hoc. Dalla Regione Lombardia, però, non arrivano aggiornamenti sulla data di consegna dei vaccini. Con il consigliere regionale di Azione, Niccolò Carretta, che chiede delucidazioni all’assessore al Welfare, Gallera.
I tempi saranno dilatati dall’affluenza, maggiore rispetto gli anni scorsi, e dall’organizzazione, che dovrà tener conto delle misure anti contagio da coronavirus e non creare affollamenti: «Dobbiamo partire prima del solito con i vaccini antinfluenzali questo autunno, a inizio ottobre andrebbe bene. Serve accelerare», dice il presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo, Guido Marinoni.
Il vaccino antinfluenzale sarà gratuito per i malati cronici e per gli over 60, con un ampliamento rispetto al 2019 quando l’esenzione era prevista dai 65 anni in su. «Con la possibile seconda ondata di Covid-19 sarà ancora più importante vaccinarsi — chiarisce Marinoni —. L’obiettivo è abbassare il numero delle persone che avrà la febbre. Saranno fondamentali le mascherine che eviteranno la circolazione del coronavirus e dell’influenza». Lo stesso parere era stato espresso dall’infettivologo Massimo Galli che, nell’intervista pubblicata martedì dal Corriere della Sera, consigliava di vaccinarsi il prima possibile contro l’influenza e le infezioni da Pneumococco.
Serve, quindi, tempestività. «È la Regione che gestisce l’organizzazione generale, le
Ats la declinano nel locale — spiega Marinoni —. I vaccini solitamente vengono recapitati ai medici a novembre. Abbiamo chiesto, come Federazione regionale, un’accelerazione, per ora i segnali non sono incoraggianti».
L’Ats di Bergamo si è già mossa, chiedendo ai medici di base chi ha gli ambulatori abbastanza ampi per garantire il distanziamento fra i pazienti, che dovranno comunque fissare un appuntamento. «Il 60% ha spazio a sufficienza — dice Marinoni —, per il resto si chiederà aiuto ai Comuni e alle parrocchie per organizzare nelle palestre, negli oratori». Chi fa il vaccino deve attendere 15 minuti, per controllare non sorgano effetti collaterali: «Sono rari, ma è giusto osservare questa regola che inevitabilmente rallenterà», sottolinea Marinoni. C’è, poi, il nodo del personale: «Dovrebbero aumentare gli infermieri e il personale di studio per smaltire iniezioni e burocrazia — continua il presidente dell’Ordine di medici bergamaschi —. Serve un’organizzazione globale e precisa: in autunno andranno gestiti diversi aspetti. Da un punto di vista operativo sarà facile confondere i sintomi dell’influenza con quelli del coronavirus, l’unica certezza la daranno i tamponi che dovranno essere fatti su intere classi d’alunni o uffici nei luoghi di lavoro».
Nel merito della questione interviene anche il consigliere regionale di Azione, Niccolò Carretta: «Ho la sensazione che la Regione Lombardia non abbia affrontato agosto nella giusta maniera, predisponendosi
L’organizzazione Le vaccinazioni antinfluenzali si faranno anche in palestre e oratori
per un approvvigionamento rapido e massiccio di vaccinazioni contro l’influenza stagionale. Sono allarmato e spero che l’assessore al Welfare Giulio Gallera possa tranquillizzare tutti i cittadini lombardi».