Vendite online Acerbis le raddoppia
Il patron: anche in emergenza siamo riusciti a tenere
La Acerbis di Albino continua a crescere e lo fa anche con un prestito di Crédit Agricole da un milione e mezzo, garantito da Sace. L’azienda ha ormai raggiunto i 16 mila articoli, in diverse varianti di taglie e colori, anche se i paramano continuano a rappresentare una bella fetta del core business. «Siamo riusciti a tenere anche in piena emergenza», dice Franco Acerbis, fondatore e patron dell’azienda di Albino, che già due anni fa aveva acquistato il competitor americano Cycra. E intanto si cresce anche su un altro fronte, che è quello sempre più importante dell’ecommerce: la quota di Acerbis è passata dal 4 all’8 per cento, un raddoppio.
Due anni fa, il pieno successo del prestito obbligazionario di 3 milioni di euro aveva agevolato la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti, a completamento di un campionario che oggi conta 16 mila articoli in varianti di taglie e colori. E dove il prodotto di punta resta, con un successo planetario, il paramano delle moto. Nello stesso tempo, aveva consentito di procedere all’acquisto di uno dei maggiori competitor sul mercato: per la serie «se non vuoi che ti combatta, compralo». L’americana Cycra, azienda leader per i componenti in plastica per motociclette, in North Carolina, è così entrata, lo scorso anno, nella galassia di Acerbis Italia.
L’azienda di Albino, fondata nel 1973 dal patron Franco e guidata dal figlio Guido, specializzata nella progettazione e nella realizzazione di componenti per motociclette e per applicazioni industriali, nel design e distribuzione di abbigliamento sportivo (tra i primi tre produttori al mondo nel segmento delle protezioni), registra una nuova «impennata finanziaria» con l’erogazione da parte di Crédit Agricole Italia, su garanzia Sace, di un milione e mezzo di euro. Non certamente una cifra monstre, ma significativa dell’attenzione di un certo mondo finanziario a una realtà che, per stessa ammissione del presidente e fondatore, Franco Acerbis, ha «saputo tenere anche in piena emergenza Covid, perché i mercati hanno premiato la qualità produttiva dei marchi più performanti». Tra cui, appunto, Acerbis che, a riprova, ha lasciato sul campo del Covid (solo) quel 10% incrementale e previsionale che prima dell’emergenza era già stato raggiunto sul bilancio 2020, chiuso alcuni giorni fa con ricavi per 70 milioni di euro, in linea comunque con i risultati dello scorso anno. Con una quota export del 75% sul fatturato e sui due mercati, quello americano e quello tedesco a far la parte del leone (entrambi con una quota che si aggira intorno al 22%, ma con il mercato a stelle e strisce cresciuto del 20% nell’ultimo anno) si innesta anche l’ecommerce. Un canale che, come spiega Guido Acerbis, amministratore delegato, «va strutturato. Nell’ultimo anno la quota dell’e-commerce che effettuiamo su piattaforme strutturate è passata dal 4 all’8%. Adesso vogliamo alzare l’asticella, puntando alla digitalizzazione di tutto il processo di vendita. Internet è una vetrina virtuale da potenziare, ci crediamo molto».
Si spiega così la principale finalizzazione del finanziamento concesso, che si intreccia con altri due obiettivi. Il primo strettamente connesso, punta a dare una decisa spinta alla produttività. «Il cliente on line deve essere subito soddisfatto — precisa Guido Acerbis — così i magazzini e la rete vendita, soprattutto in Usa, devono essere alimentati». Il secondo, guarda all’India, con importanti commesse per il nuovo cliente Bajaj: il secondo costruttore di scooter al mondo vuole per le sue moto i serbatoi made in Acerbis.
Il prestito Un milione e mezzo arriva da Crédit Agricole, con la garanzia di Sace
Le prospettive L’azienda di Albino guarda all’India con la produzione dei serbatoi per Bajaj