Il Giro d’Italia dopo il trapianto
Montoneri, 64 anni, sta affrontando (in sella) come testimonial dell’Aido le tappe della corsa rosa under 23
Sta percorrendo il Giro d’Italia under 23 come testimonial dell’Aido. Giovanni Montoneri, 64 anni, di Dalmine, ha recuperato la passione per la bici. Dopo il trapianto.
Il segreto della vita? Non smettere mai di correre. In bici. Giovanni Montoneri, 64 anni di Dalmine, non ha dubbi, mentre riavvolge il nastro della sua vita nel bel mezzo dell’avventura ciclistica che sta affrontando in questi giorni. Oltre che un’avventura, come possono essere le corse a tappe, il Giro d’Italia Giovani Under 23 cui è aggregato con un gruppo di altri otto trapiantati provenienti da tutta Italia, lui stesso lo definisce un’occasione unica per testimoniare, con grande forza di volontà, come anche un trapiantato di reni possa continuare a mulinare i piedi sui pedali più forte di prima.
«E con maggior consapevolezza vorrei si potesse tradurre in una testimonianza per chi sta affrontando un momento difficile a seguito di un trapianto». Il refrain tanto attuale «mola mìa», Giovanni Montoneri lo aveva già fatto suo fin da quando, nel lontano 1973, a poco più di 20 anni ha dovuto fare i conti con la diagnosi di una glomerulonefrite ingravescente che lo ha costretto fino ai 40 anni ad affrontare la dialisi. «Alle prese con questa malattia mostruosa, per un lungo periodo non ho più pensato alla bicicletta — dice Montoneri —, ma man mano le mie condizioni di salute miglioravano, ho avuto il desiderio di rimettermi in sella». La svolta è arrivata in una notte di agosto del 1995, quando è arrivata la notizia della disponibilità di un rene compatibile, che gli ha consentito di riprendersi la vita, lontano dallo spettro di una perenne dialisi. E gli ha consentito di rimettere su strada la bici appesa al chiodo tanti anni prima, coltivando una sanissima abitudine che, mantenuta e accresciuta nel tempo, lo porta a percorrere qualcosa come 5 mila chilometri l’anno. «Ogni giorno inforco la bici e mi faccio una cinquantina di chilometri — spiega Montoneri —. Insieme al rene nuovo è il pilastro della mia seconda vita».
Così, 64enne pieno di verve, Giovanni, affiliato al Bonfanti Racing Team di Bergamo, ha accettato con entusiasmo l’invito dell’Aido nazionale di partecipare, come testimonial, alle otto tappe del Giro d’Italia under 23 che da Urbino, dove è partito lo scorso venerdì, porterà i giovani girini il prossimo sabato sul Mortirolo, ultima tappa della corsa che vede in lizza le giovane speranze di Italbici.
«Siamo aggregati alla carovana e percorriamo solo un piccolo tratto finale della tappa — conclude Montoneri —, quello che conta è partecipare e promuovere il messaggio di Aido. Il dono di organi è la prima speranza di vita».