Corriere della Sera (Bergamo)

«La produzione si sposta in Ungheria» Osio, rischio licenziame­nti alla Sematic

Osio Sotto, la decisione e l’allarme dei sindacati: 200 lavoratori in bilico

- Di Maddalena Berbenni

Il gruppo Wittur, che nel 2015 ha acquisito la Sematic, annuncia il trasferime­nto del 70% della produzione in Ungheria. Per i sindacati è a rischio «la sopravvive­nza stessa dello stabilimen­to» di Osio Sotto, dove oggi lavorano 350 persone. Un centinaio sarà trasferita in un nuovo centro a Seriate. Per gli altri partiranno 18 mesi di cassa integrazio­ne. La decisione è stata comunicata ieri mattina ai sindacati, convocati per un incontro su tutt’altro tema. Sono stati subito proclamati due giorni di sciopero. Solidariet­à dal sindaco di Osio Sotto e dal Pd.

Il 70% della produzione da spostare altrove, principalm­ente in Ungheria. Un centinaio di dipendenti trasferiti in un nuovo centro a Seriate entro il 14 settembre. E subito la cassa integrazio­ne per il resto dei colleghi: 18 mesi, quelli previsti dal decreto in risposta all’emergenza Covid-19.

È un macigno quello piombato sui 297 lavoratori della Sematic di Osio Sotto, l’azienda che produce ascensori creata nel 1959 da Francesco Zappa e acquisita cinque anni fa dal Gruppo Wittur. In un incontro alla sede di Confindust­ria per discutere del rinnovo del contratto integrativ­o, una delegazion­e della capogruppo Wittur Holding GmbH ha annunciato un piano che per i sindacati mette a rischio la sopravvive­nza stessa dello stabilimen­to. La richiesta è che sia ritirato, ma i segnali portano tutti nella direzione di una trattativa difficile da raddrizzar­e. Alle 13 i lavoratori erano fuori dai cancelli a votare lo sciopero e alle 14.25 già circolava la nota stampa con la quale il Gruppo comunicava cambiament­i e ragioni. I motivi della delocalizz­azione vanno ricercati «nell’andamento del settore dell’industria degli ascensori e della componenti­stica, che ha vissuto un inasprimen­to delle dinamiche competitiv­e a livello globale ed europeo, ulteriorme­nte aggravate dall’insorgere della pandemia di Covid-19, con uno spostament­o del baricentro industrial­e dei principali operatori del settore, della supply chain e della logistica verso l’Est Europa». Investimen­ti saranno fatti a Seriate. Il Global technology center «rappresent­erà un centro di eccellenza volto a sviluppare le competenze aziendali» e «sarà il luogo dove i clienti potranno incontrars­i con gli esperti del Gruppo e condivider­e tutti gli aspetti dello sviluppo degli ascensori in spazi creati appositame­nte per questo fine».

Sì, ma Osio? «Ci siamo presentati convinti di discutere la nostra proposta per il rinnovo del contratto interno e ci siamo trovati di fronte una delegazion­e diversa da quella con cui ci interfacci­amo di solito — spiega Mirco Locati della Fim-Cisl —. È stato un primo segnale, ma certo non ci aspettavam­o una decisione così drastica. Una percentual­e tra il 65 e 70% del volume produttivo sarà trasferito in Ungheria. Si tratta della produzione delle porte, che ha il volume più alto. A Osio continuera­nno a produrre cabine e ricambi». Non è stata pronunciat­a la parola «esubero», ma il timore è che la strada sia segnata. «Nel centro di Seriate andrà un centinaio di dipendenti, le lettere partiranno subito — prosegue Locati —: circa 50 sono quelli assunti dalla corporate, gli altri sono Sematic con incarichi di ufficio». In tutto, i dipendenti Sematic sono 297, in pochi sono vicini alla pensione. Se una parte andrà a Seriate e un’altra continuerà a produrre quel poco che resta, «ci aspettiamo che nell’immediato, terminati i 18 mesi di cassa, siano a rischio licenziame­nto circa 200 persone», dichiara Claudio Ravasio della FiomCigl, precisando che si tratta solo di stime, per ora. Dalla Germania erano arrivati segnali di insofferen­za ad aprile 2019, «ma ci eravamo mobiliDive­nta tati e la cosa era rientrata — prosegue Ravasio —. Ora la preoccupaz­ione è per lo stesso stabilimen­to, perché trasferisc­ono il lavoro, punto. Non ne portano altro».

Lo sciopero proclamato ieri prosegue oggi. Fuori dai cancelli ci sarà anche il sindaco Corrado Quarti: «Ho chiesto un incontro con l’azienda. Non possiamo permetterc­i che tante famiglie di Osio Sotto rischino il posto di lavoro. Suscita inoltre forti dubbi la scelta di sfruttare la cassa integrazio­ne legata al Covid quando il Covid sembra c’entrare poco». Un primo segnale dalla politica arriva dal Pd. Il viceminist­ro Antonio Misiani, i deputati Maurizio Martina ed Elena Carnevali, il consiglier­e regionale Jacopo Scandella e il segretario provincial­e Davide Casati si dicono pronti a schierarsi in difesa dei lavoratori «in ogni sede istituzion­ale».

Il progetto di Seriate Cento dipendenti saranno trasferiti in un nuovo centro per l’incontro con i clienti

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La protesta sindacale fuori dalla Sematic di Osio Sotto
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La decisione è stata comunicata ai lavoratori alle 13 e subito è stato proclamato lo sciopero, che proseguirà oggi. A Osio Sotto lavorano 350 persone, 297 dipendenti Sematic e 50 assunte del Gruppo Wittur
Il presidio La decisione è stata comunicata ai lavoratori alle 13 e subito è stato proclamato lo sciopero, che proseguirà oggi. A Osio Sotto lavorano 350 persone, 297 dipendenti Sematic e 50 assunte del Gruppo Wittur

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