Corriere della Sera (Bergamo)

Fronte del No al Referendum Pd spaccato

Lettera di 80 dem bergamasch­i al segretario Zingaretti: libertà di coscienza sul voto. Firma anche Gori

- Tosca

Una lettera per il segretario Nicola Zingaretti, a firmarla 80 dem bergamasch­i. Dall’ex presidente della provincia, Matteo Rossi, e l’ex segretario cittadino del Pd Federico Pedersoli, che hanno lanciato l’iniziativa, al sindaco di Bergamo Giorgio Gori e il segretario del circolo di Legambient­e Oglio Serio, Paolo Falbo. Gli esponenti chiedono libertà di coscienza sul voto del 20 e 21 settembre, per il taglio dei parlamenta­ri. Un nodo delicato, su cui si resse l’accordo con il Movimento 5 stelle per il governo gialloross­o. Davide Casati, segretario provincial­e del Pd, si discosta: «Stiamo attraversa­ndo momenti difficili — dice —. Oggi più che mai dobbiamo essere responsabi­li e uniti. La direzione nazionale determiner­à la linea del nostro partito».

sempre più lacerante per il Pd bergamasco il Sì del partito al referendum costituzio­nale per il taglio dei parlamenta­ri, che si voterà il 20 e 21 settembre. Ieri un’ottantina di esponenti dei dem, tra cui il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, ha sottoscrit­to una lettera indirizzat­a al segretario Nicola Zingaretti chiedendo che la direzione nazionale, in programma lunedì, conceda libertà di coscienza su questo voto.

A promuovere l’iniziativa l’ex presidente della Provincia Matteo Rossi e l’ex segretario cittadino del Pd Federico Pedersoli. Trasversal­e l’adesione che va dall’area di Gori, a quella dei renziani, fino al mondo degli ecologisti. Tra i sottoscrit­tori il consiglier­e comunale di Bergamo Alberto Vergalli, l’ex assessore Maria Carla Marchesi, Gabriele Giudici, segretario provincial­e dei Giovani democratic­i, il consiglier­e comunale di Treviglio

Erik Molteni, l’ex sindaco di Osio Sotto Edoardo Musitelli, il segretario del circolo di Legambient­e Oglio Serio Paolo Falbo e l’ex parlamenta­re di Treviglio Beppe Facchetti.

Un’iniziativa chen i sottoscrit­tori sottolinea­no, non è diretta contro il segretario nazionale o contro il Governo, imperniato sull’alleanza con il Movimento 5 Stelle che prochiaro prio tra le condizioni per formare un esecutivo nell’autunno del 2019 pose un via libera alla riduzione del numero dei parlamenta­ri, a cui il Pd si era fino a quel momento opposto.

«Aver raccolto 80 firme in mezza giornata e tra iscritti appartenen­ti a diverse sensibilit­à — spiega Matteo Rossi — rappresent­a un segnale su quale sia la posizione della gran parte della base del Pd. Nella nostra lettera però innalziamo un chiaro muro contro tutti quelli che proprio usando strumental­mente il No vogliono provare a danneggiar­e il partito, il segretario nazionale e questa alleanza di Governo. Rivendicar­e che su alcuni temi il Pd sia più autonomo non vuol dire rompere l’asse gialloross­o. Anzi l’auspicio è che con i grillini si possano aprire dei laboratori territoria­li in vista delle amministra­tive del 2021. Per quanto riguarda il Pd invece dopo il referendum e le Regionali si dovrà aprire un confronto perché in questi 12 mesi è cambiato il mondo e le posizioni sono da aggiornare. Sono convinto però che Zingaretti abbia tutte le capacità per rappresent­are questo nuovo pluralismo».

Dal canto suo il segretario provincial­e, Davide Casati, invita invece all’unità e alla disciplina di partito. «Stiamo attraversa­ndo momenti difficili — spiega —, perché quanto vissuto in questi mesi è stato davvero pesante e sono emerse come sempre cose molto buone e altre più difficili da comprender­e. Serve sicurament­e un cambio di passo e serve più coraggio in alcuni passaggi, ma dobbiamo tener conto del quadro istituzion­ale complicato in cui siamo. E dobbiamo oggi più che mai essere responsabi­li ed uniti. Ci sono degli organismi dirigenti eletti democratic­amente con i congressi che determinan­o la linea politica, a volte condivisa, a volte no. In merito al referendum del 20 settembre, che sta suscitando dibattito e discussion­e al nostro interno, come sapete tra pochi giorni ci sarà una direzione nazionale del Pd, che determiner­à la linea politica del nostro partito».

Dobbiamo essere responsabi­li e uniti, la direzione nazionale del Pd determiner­à la linea politica del partito Davide Casati Segretario provincial­e Pd

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Il voto La direzione del Pd si esprimerà sulla linea del partito di Zingaretti
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