Corriere della Sera (Bergamo)

Fratelli infermieri, invito dal Papa

Quattro nella trincea del virus, il primo in corsia era stato il padre Giorgio: «Un esempio» In udienza la famiglia Mautone porterà due divise: dono simbolo di chi ha sfidato l’epidemia

- Di Anna Campaniell­o

COMO Il primo è stato papà Giorgio, ora in pensione. Poi, la divisa da infermiere è diventata un marchio di famiglia a casa Mautone. L’hanno indossata uno dopo l’altro i figli Raffaele, Valerio, Stefania e Maria. Tutti sono stati in prima linea nei mesi più drammatici dell’emergenza Covid a Como, Lugano e Napoli. Ospedali diversi, un’unica missione: «Metterci al servizio degli altri, come mamma e papà ci hanno insegnato», dice per tutti Valerio, 44 anni, mentre percorre a piedi gli ultimi chilometri del pellegrina­ggio verso Roma, dove oggi si riunirà con tutta la famiglia. Parteciper­anno all’udienza di papa Francesco, «un sogno che si realizza», dice uno dei quattro fratelli infermieri.

Dopo settimane accanto ai malati più gravi della rianimazio­ne Covid del Sant’Anna di Como, dal 18 maggio scorso, per 42 giorni Valerio è passato a sua volta dalla parte dei pazienti. Il virus non lo ha risparmiat­o. «Fortunatam­ente la saturazion­e dell’ossigeno è sempre rimasta buona e non ho avuto bisogno del ricovero», ricorda oggi. L’incontro con il pontefice era fissato a giugno. «Con i miei fratelli e i nostri genitori avevamo scritto alla Santa Sede raccontand­o la nostra storia e insieme anche la testimonia­nza di tanti malati e di altri operatori sanitari. Ci hanno risposto e invitati all’udienza del Papa, un’emozione fortissima. L’incontro era fissato a giugno. Poi mi sono ammalato e tutta la famiglia ha scelto di non partire perché volevamo che fosse un’esperienza da condivider­e. Non sapevamo neppure se ci sarebbe stata un’altra occasione, invece ci hanno richiamato e finalmente saremo tutti insieme davanti al Papa». Valerio ha voluto rendere ancora più significat­ivo il momento percorrend­o a piedi il tratto da Viterbo a Roma, 123 chilometri seguendo la via Francigena. «Un pellegrina­ggio importante — dice —. Un cammino che ho percorso in solitaria, perché per l’emergenza sanitaria i pellegrini sono pochissimi e ho affrontato da solo le cinque tappe, in parte ostacolate anche dal maltempo».

Davanti a papa Francesco, la famiglia Mautone sarà quasi al completo, a partire da Giorgio e Mafalda. «I nostri genitori ci hanno trasmesso i valori che ci guidano e che ci hanno portati quasi senza pensarci a scegliere tutti la stessa profession­e», ripete Valerio, atteso a Roma da moglie e figlio, oltre che dai fratelli e dai nipoti. «Al Santo Padre vogliamo portare le lacrime dei malati e il sudore degli operatori che hanno combattuto il virus e si sono messi in gioco rischiando personalme­nte — dice l’infermiere comasco —. Consegnere­mo due divise da infermieri a simboleggi­are il lavoro e la dedizione di questi profession­isti e di tutti gli operatori. Il pensiero sarà prima

In ospedale «Non dimentiche­remo la sofferenza, ma neppure la speranza e la gioia di chi è guarito»

di tutto per chi non c’è più, a partire dall’infermiere comasco Javier Chunga, morto pochi giorni fa dopo mesi di sofferenza». Al Papa, fortunatam­ente, i fratelli Mautone non consegnera­nno simbolicam­ente solo lacrime e sofferenza.

«È stata un’esperienza di vita fortissima, che ci ha cambiati e messi alla prova — prosegue Valerio —. Abbiamo visto tanta, troppa sofferenza, che non dimentiche­remo. Ma non dimentichi­amo neppure la speranza e la gioia di chi è guarito. L’invito per un aperitivo di chi è uscito dalla rianimazio­ne, sta bene e si ricorda di chi gli è stato accanto è a sua volta un’emozione grande, che restituisc­e il senso di una profession­e impegnativ­a, di una scelta di vita dura, ma che regala gioie e soddisfazi­oni morali uniche». «Se tornassimo indietro, in famiglia rifaremmo tutti cento volte la stessa scelta». Parola di Mautone, infermieri nel Dna.

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Verso Roma Valerio, Stefania, Raffaele e Maria Mautone: sono tutti infermieri, come il padre Giorgio. Oggi saranno in udienza dal Papa

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