Già diecimila euro al mercatino Hunziker-Trussardi
Provincia, vertice con parlamentari e Confindustria. I sindacati: soluzioni o si va al ministero
C’è chi si è messo in coda tre ore prima dell’apertura, per arrivare per primo al mercatino vintage Trussardi-Hunziker. Dai vestiti ai passeggini, dai cd ai libri, per finanziare due progetti di solidarietà. Grande folla e grande entusiasmo all’arrivo di Michelle Hunziker, con le immancabili foto ricordo: «Non mi aspettavo così tanta gente, siamo tutti qui per Bergamo che ha tanto sofferto».
Il caso Sematic approda, domani, in Provincia. Se l’incontro non dovesse andare a buon fine, i sindacati sono pronti a ricorrere al ministero del Lavoro. Per 211 dei 297 dipendenti della storica azienda di Osio Sotto, che produce ascensori, è arrivata la lettera di cassa integrazione, con decorrenza da mercoledì per 9 settimane, prorogabili di altrettante, come prevede il decreto in risposta all’emergenza Covid-19.
La causa è la delocalizzazione del 70 per cento della produzione in Ungheria, a
Nyíregyháza, che trasformerà di fatto il personale in esuberi. Domani, alle 17, il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli ha convocato, all’auditorium «Ermanno Olmi», un incontro per esaminare la situazione dell’azienda, a cui prenderanno parte i parlamentari e i consiglieri regionali bergamaschi, il sindaco di Osio Sotto Corrado Quarti, il direttore di Confindustria Bergamo Stefano Scaglia e le organizzazioni sindacali.
A presiedere l’incontro sarà il consigliere provinciale Ezio Deligios. «La vicenda Sematic ricorda quella di Italcementi, aziende di imprenditori dalla storia fortemente radicata nel territorio, poi cedute alla finanza internazionale — spiega il consigliere —. Nel caso specifico, con un’operazione mediata, la Sematic, creata nel 1959 da Francesco Zappa cinque anni fa, è finita al suo nemico, il gruppo tedesco Wittur. Un anno fa ci eravamo ritrovati in Provincia per lo stesso motivo: adesso la situazione si ripete, è vergognoso che usino uno strumento di protezione dell’occupazione di natura pubblica per un’operazione privata di profitto. Faremo del nostro meglio per salvaguardare i posti di lavoro, ma temo che, davanti al peggior capitalismo, avremo le armi spuntate».
Sono pronti a dare battaglia anche i sindacati che fanno fronte comune. «Spero che l’incontro di domani non sia la solita passerella mediatica, ma che ci sia la volontà fattiva di fare di tutto per far cambiare intenzioni al gruppo Wittur — afferma Claudio Ravasio, della Fiom Cgil —. Noi non ci fermeremo e siamo pronti a portare il caso anche a Roma».
Durante la riunione ci sarà un presidio dei lavoratori che, sempre domani, saranno anche davanti allo stabilimento di Osio Sotto, dove prosegue lo sciopero, mentre altri dipendenti saranno, tra le 7.30 e le 9.30, a Seriate, in via Pastrengo, davanti alla Global Technology Center a Seriate, dove entro il 14 settembre saranno trasferiti un centinaio di impiegati.
Lo sciopero fuori dai cancelli della ditta è iniziato giovedì, dopo l’incontro con i sindacati. Lì, i lavoratori hanno manifestato la loro rabbia e la preoccupazione per il futuro
Gli esuberi Il 70% dell’attività verrà trasferito da Osio Sotto in Ungheria: cassa integrazione per 211 dipendenti