Corriere della Sera (Bergamo)

Le mille multe al semaforo

Il sindaco e le polemiche: nessuna sanzione col giallo

- Pietro Tosca

Mille contravven­zioni in due mesi per 200 mila euro di multe e più di 6mila punti di patente saltati. È il bilancio del rosso stop acceso ai primi di luglio sulla ex statale a Romano.

Oltre mille contravven­zioni in due mesi per circa 200 mila euro di multe e più di 6 mila punti di patente saltati. È il bilancio del semaforo rosso stop acceso dal 1° luglio dal Comune di Romano lungo il tratto della vecchia statale 498 all’incrocio con via Isonzo e via Albarotto. Quel tratto di strada è da sempre scenario di incidenti e da inizio anno è stato declassato grazie alla variante realizzata con i fondi dell’Alta velocità e aperta nel 2015. Prendendo in gestione la vecchia arteria, l’amministra­zione del sindaco Sebastian Nicoli ha previsto una messa in sicurezza riducendo la velocità consentita a 50 chilometri l’ora e posizionan­do sul semaforo le telecamere per riprendere eventuali violazioni. Nessuno si poteva aspettare che il numero di quanti passassero con il rosso fosse così elevato. A luglio i verbali staccati sono stati 560, ad agosto sono scesi a 480. Multe salate: il codice della strada prevede un’ammenda da 167 euro che sale a 222 se l’infrazione è commessa di notte. È prevista anche la perdita di sei punti di patente che, in caso di recidiva, viene tolta del tutto. Ce n’è abbastanza per far esplodere la rabbia sui social. A lanciare il sasso nello stagno il consiglier­e di minoranza, il leghista Pierluigi Rossi con un post su Facebook da cui è nata una discussion­e molto accesa e poi ripreso da altri esponenti dell’opposizion­e. «Capisco la novità — spiega il sindaco Nicoli —, ma è disarmante che quando sia acceso il rosso a un semaforo si pensi di poter passare lo stesso. Ci preoccupa anche che stiano circolando informazio­ni non corrette. Precisiamo che il giallo è temporizza­to al tempo massimo previsto, 5 secondi».

Nicoli spiega che il numero dei multati dovrebbe essere decisament­e superiore. «Tutti coloro che hanno ricevuto la contravven­zione — dice — hanno superato il semaforo quando era già rosso. Nessuno è stato multato perché il semaforo è diventato rosso mentre impegnavan­o l’incrocio. Anche questi casi sarebbero sanzionabi­li, ma abbiamo scelto di escluderli perché non abbiamo intenti sanzionato­ri. Chi racconta che è entrato nell’incrocio con il verde o il giallo e poi si è trovato la multa non dice il vero, possiamo dimostrarl­o». E il comandante della polizia locale Angelo di Nardo aggiunge: «Sul semaforo non c’è una macchina fotografic­a, ma una telecamera che riprende la scena. In caso di contravven­zione, viene inviato al multato un fotogramma, ma poi viene conservato il filmato per poter dimostrare, in caso di contenzios­o, cosa è accaduto».

Il sistema installato dal Comune è in grado di valutare da solo l’infrazione, ma per evitare disguidi il Comune ha previsto un ulteriore controllo con un agente che visiona ogni singolo caso prima di far partire il verbale. «Ora — conclude il sindaco — c’è la preoccupaz­ione che le informazio­ni sbagliate circolate finora non finiscano per creare ulteriore pericolo con manovre azzardate da parte di persone che si trovano ad affrontare il semaforo».

Rabbia sui social Ad accendere le polemiche, il leghista Rossi con un post su Facebook

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La polizia locale In caso di contravven­zione, viene conservato il filmato

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