Presidio in viale Papa Giovanni
Vertice con residenti e commercianti sul degrado. Gandi: problemi innegabili, ora più vigili
Contro il degrado nella zona di viale Papa Giovanni, a Bergamo, il vicesindaco Sergio Gandi pensa a un presidio della polizia locale. Impossibile, però, organizzarlo subito. Prima devono entrare in servizio i 20 nuovi agenti: la loro selezione si sta concludendo in questi giorni. «Spero possano essere operativi a metà mese», dice Gandi. Intanto il Comitato Bergamo Centro raccoglie firme per chiedere interventi nella zona.
Bottiglie e rifiuti abbandonati per strada. Gente che passa la notte dormendo per terra, nei sacchi a pelo, davanti alle vetrine spente. E poi lo spaccio anche di giorno, a due passi dagli studenti. Non sono problemi nuovi per la zona di viale Papa Giovanni, a Bergamo. Ma residenti e commercianti pensano che, nelle ultime settimane, la situazione sia peggiorata. A metà luglio è stato creato il Comitato Bergamo Centro, «un movimento cittadino apolitico nato per portare alla luce il degrado, la mancanza di sicurezza, i bivacchi e lo spaccio nel centro di Bergamo», spiega su Facebook il gruppo che ha già raccolto un centinaio di firme e sta organizzando gazebo in via XX Settembre anche per il prossimo fine settimana.
Due rappresentanti del Comitato ieri sono stati ricevuti a Palazzo Frizzoni dal vicesindaco e assessore alla Sicurezza Sergio Gandi. Gli hanno descritto le criticità della zona, che lui conosceva già. «Da maggio abbiamo ricevuto diverse segnalazioni dai cittadini. Anche settimana scorsa — spiega Gandi — ho fatto un giro in quella zona per incontrare commercianti e ristoratori. Servono interventi, è innegabile. Ma sono convinto che non ci sia nulla di irreversibile. Penso però che sia sbagliato parlare di degrado del centro. Ci sono altre zone del centro che non hanno questi problemi». Il vicesindaco spiega che l’amministrazione vorrebbe essere più presente nella zona di viale Papa Giovanni, ma non è sempre possibile. «Iniziano le scuole e dobbiamo mettere gli agenti della polizia locale a presidiare il sottopasso, per esempio, poi ci sarà il referendum. Ci sono anche i monopattini, da monitorare: stiamo facendo le multe per gli usi scorretti. In questi giorni è finita la selezione per 20 nuovi agenti, che spero possano essere in servizio su tutta la città a metà mese. Quando saranno operativi, mi piacerebbe organizzare un presidio fisso lungo viale Papa Giovanni, in modo che tutti i giorni ci siano agenti in divisa o in borghese». Un’idea che non dispiace al Comitato. «Un presidio della polizia locale in questa zona è sicuramente positivo», dice il vicepresidente Giuseppe Distaso. Ma al Comitato questo non basta. «Continueremo a raccogliere denunce di commercianti e residenti perché il malcontento è ancora tanto e non è una prima promessa che può fermare il nostro compito preso di fronte alle prime cento firme che abbiamo raccolto», scrivono in un comunicato dopo l’incontro a Palazzo Frizzoni.
Gandi ha ribadito anche che il Comune è disponibile a contribuire alla spesa dei residenti per installare due cancelli sugli ingressi della Galleria Fanzago. Questo permetterebbe di chiudere il passaggio nelle ore notturne. Il vicesindaco ha anche promesso la pulizia delle aiuole della zona e interventi sugli alberi che rendono troppo ombrosi alcuni angoli.
Nelle scorse settimane, alcuni aderenti al Comitato hanno pubblicato diverse fotografie su Facebook che mostrano il degrado della zona. Ci sono vetrine spaccate, il bivacco notturno dei disperati alle Autolinee, gente che dorme nella Galleria Fanzago e anche un uomo, stretto tra due veicoli, che usa viale Papa Giovanni come fosse una toil ette pubb lica, in pi eno giorno. «Sono immagini un po’ forti — dice Gandi —, ci sta pubblicarle, ma io ho voluto incontrarli perché dobbiamo lavorare insieme per migliorare questa zona». C’è chi racconta di aver paura a uscire di casa e chi spiega di avere schifo ogni volta che si affaccia alla finestra. I residenti raccontano che nella zona non mancano mai persone ubriache che gironzolano e sono moleste. I problemi, secondo il vicesindaco, sono dovuti soprattutto alla vicinanza della stazione. «Questa è un’area particolare, di passaggio, che negli ultimi mesi si è svuotata parecchio anche per l’assenza dei turisti. Abbiamo riqualificato piazzale Alpini con l’idea — dice Gandi — di utilizzarlo per eventi e manifestazioni. Purtroppo il Covid ci ha costretto ad annullare tutto, ma restiamo convinti che questa sia la soluzione: cambiare la tipologia di presenze in questa area con eventi e manifestazioni. Speriamo che la situazione sanitaria si stabilizzi o migliori, così potremo rendere questa zona della città più vivace».
Nel Comitato non ci sono soltanto residenti e commercianti del centro, ma anche tassisti, come Massimo Cocchiara, presidente dell’associazione Co.Ta.Be., che negli ultimi mesi vede dal suo taxi una città diversa rispetto a prima. «Adesso Bergamo è una città ferma, vuota — dice —, non ci sono più i turisti, alberghi e b&b sono ancora chiusi. Il venerdì, il sabato e la domenica non riceviamo più chiamate da Città Alta, sembra surreale. E di notte, la zona più brutta è quella compresa tra la stazione e i Propilei, ci sono tossici, prostitute, è uno scempio. Dobbiamo lavorare tutti insieme per provare a far ripartire questa città».