Corriere della Sera (Bergamo)

Tamponi post vacanze Si prosegue fino al 30

Regione, bocciata la mozione di sfiducia verso il presidente Attilio Fontana

- Fabio Paravisi

In meno di un mese si sono messi in fila in quindicimi­la, abbronzati, spesso con ancora le valigie in macchina e con l’obbligo del tampone prima di tornare alla vita di tutti i giorni. E ancora fino alla fine del mese continuerà a dover effettuare il prelievo chi torna da Spagna, Grecia, Malta e Croazia: lo ha deciso l’ultimo dpcm del governo, che lunedì ha prorogato il termine proprio il giorno in cui scadeva.

Il grosso dei vacanzieri è stato trattato alla struttura allestita dal Gruppo San Donato sul retro della Fiera, la più vicina all’aeroporto e utilizzata anche da chi vive in altre province: è di 5.593 persone l’ultimo totale. Seguono l’Asst di Seriate, che era stata la prima a entrare in azione, con 3.481 tamponi, il Papa Giovanni con 2 mila e l’Asst di Treviglio con 1.500 (tra i quali sono stati registrati 21 positivi, 19 dei quali «debolmente»). Ma visto che la maggior parte di chi è andato in vacanza è già tornato, negli ambulatori le presenze sono già calate a un terzo. Prorogato fino al 30 settembre anche l’obbligo di presentare autodichia­razione per viaggiare, nei Paesi Ue, Schengen, Regno Unito, Irlanda del Nord, Andorra e Principato di Monaco, e obbligo di quarantena di 14 giorni per chi arriva da Romania e Bulgaria.

Questo mentre il dato ufficiale della Regione relativo ai nuovi contagiati è di 9 casi per la provincia di Bergamo e di 271 (con 2 decessi) per il resto della Lombardia. Proprio il modo in cui la Giunta regionale ha gestito l’emergenza è stato ieri al centro della mozione di sfiducia al presidente Attilio Fontana presentata dalle minoranze (Italia viva esclusa) e terminata con 49 voti contrari e 29 a favore.

Secondo la mozione la Giunta «non si è dimostrata di qualità sufficient­e a tutelare la salute dei suoi cittadini; le scelte di politica sanitaria si sono rivelate in gran parte sbagliate, frutto d’improvvisa­zione a volte antiscient­ifiche ed opache». La mozione parlava poi di «immobilism­o di Regione Lombardia incapace culturalme­nte di comprender­e il ruolo della medicina di territorio, igiene e sanità pubblica, prevenzion­e e sorveglian­za epidemiolo­gica». Una contro-mozione firmata dal capogruppo leghista Roberto Anelli (e che sarà inviata al presidente della Repubblica), ha invece sottolinea­to la bontà delle iniziative «contro una situazione senza precedenti e che ha colpito la nostra regione in maniera molto più significat­iva di altre», mentre il governo è stato criticato su «zona rossa ad Alzano e Nembro, mancati interventi di sostegno, lacunosa gestione degli aiuti» e per avere «nascosto molte informazio­ni». «Contro di me e contro i lombardi si attenua il clima di odio e rivalsa, e alla fine la ragione e la verità trionfano — ha commentato infine Fontana — . La polemica politica può ferire ma si esaurisce. La Lombardia accelera la ripresa, questo è il dato che conta».

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Fiera Nello spazio allestito il 22 agosto dal Gruppo San Donato effettuati quasi seimila prelievi di campioni

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