Lavori sul campanile A misura di corvi
Caravaggio, chiesa assediata dai volatili: 50 mila euro di lavori per salvaguardarla
L’intervento nato per allontanare i piccioni che danneggiavano il campanile di Caravaggio rischiava di eliminare i corvi, che sono predatori e contengono la popolazione dei fastidiosi volatili. Un rischio scongiurato dalla Lipu.
Il campanile cinquecentesco della chiesa parrocchiale dei santi Fermo e Rustico è il più alto della Bassa con i suoi 71 metri. Un monumento imponente che però risente del peso degli anni e soffre dei danni provocati dagli stormi di piccioni che vi nidificano. L’accumulo di guano corrode mattoni e pietra da un lato e dall’altro fornisce terreno a erbe e rampicanti che, crescendo, portano altri problemi. «C’è anche una questione di sicurezza — chiarisce il parroco don Angelo Lanzeni —. Il continuo lavorio dei piccioni con il becco alla ricerca di cibo o di calce tra i mattoni, unita all’azione delle unghie, ha provocato il distacco di alcuni frammenti di mattone». Cadendo sul sagrato da 60 metri d’altezza, i detriti hanno reso pericoloso il transito alla base del campanile, che è stato impedito con quattro palme collegate da una catena metallica e un cartello. Per questo la parrocchia ha messo a punto un progetto di risanamento grazie al sostegno della Bcc di Caravaggio e della Fondazione Bergamasca. «Il costo complessivo — precisa il parroco — è di circa 50 mila euro, senza l’aiuto degli sponsor non saremmo stati in grado di coprirlo». Il progetto prevede un impianto elettrostatico anti volatile nella cella campanaria oltre a una pulizia generale. Rimaneva il problema delle buche pontaie, i fori utilizzati per l’alloggiamento delle travi dei ponteggi di costruzione, mantenuti per i successivi interventi di manutenzione. La scelta era di chiuderle con alcune reti per impedire l’accesso. È proprio su questo punto che ha lanciato l’allarme la Lipu, la Lega italiana protezione uccelli. «Sul campanile di San Fermo e Rustico — spiega l’associazione —, come già riportato dall’Atlante degli uccelli nidificanti in provincia di Bergamo del 2015, vive una colonia numerosa di taccole. Si tratta di un volatile della famiglia dei corvi che preda uova e pulli di piccione e per questo assume un naturale ruolo di contenimento. In pratica dove nidifica la taccola il piccione non entra e, se entra, subisce la predazione».
«Abbiamo messo in contatto la Lipu con l’azienda che sta eseguendo i lavori per trovare una soluzione — spiega il parroco —. Da parte nostra c’era tutta la volontà di migliorare l’intervento e salvaguardare la colonia di taccole ma non si poteva allungare i tempi del cantiere».
La soluzione individuata prevede la riduzione delle dimensioni delle buche pontaie invece che la loro chiusura. Sono state portate a 7 centimetri di diametro, uno spazio sufficiente a far passare le taccole ma non i piccioni. Soddisfatto dell’esito anche il parroco che guarda al futuro del campanile. «Con questo intervento di pulizia — conclude don Angelo — si fa un primo passo verso la fruibilità del monumento che vorremmo arrivasse fino alla sua apertura al pubblico, come fu sperimentato nelle giornate del Fai del 2019. Certo, è un percorso che la parrocchia non può fare da sola. I lavori all’interno per garantire la sicurezza non sono pochi e occorre poi che qualcuno gestisca queste salite, ma sicuramente potrebbe essere un momento di forte richiamo turistico per Caravaggio».
La colonia di taccole Era messa a rischio da alcune reti, che sono state modificate grazie all’intervento della Lipu