Due giorni di proiezioni gratuite e incontri con i protagonisti
Ha fatto parlare di sé con il documentario «Il gesto delle mani» che nel 2015 a Berlino, vinse il premio Fipresci-Federazione internazionale stampa cinematografica. Francesco Clerici, milanese doc, documentarista, con laurea in storia dell’arte (tesi su Bruno Munari e Buster Keaton) ha una curiosità immensa per tutto quello che è cinema: ha organizzato laboratori in Slovenia e Croazia, seguito l’attività del cineforum Barz and Hippo di Rho, diretto corsi nelle scuole. E nella storica Fonderia Battaglia di Milano, al quartiere Isola, accanto a Velasco Vitali, ha realizzato il suo film «Il gesto delle mani».
Che cosa è per lei il cinema?
«Un modo di allenare la curiosità e per scoprire nuovi mondi. Per me la magia è ini
Premiato
Trenta personaggi di cultura e spettacolo nella due giorni di «Fuoricinema», intitolata «L’arte che salva». Si parte in Triennale alle 18.30 con Antonio Albanese e Lionello Cerri, seguono la regista di «Miss Marx», Susanna Nicchiarelli con Paolo Mereghetti. Fra le proiezioni, alle 21 in video-diretta che coi bambini che hanno occhi poco contaminati e rivelano storie incredibili».
Che ricordo ha dei tanti festival che ha frequentato, Berlino in primis?
«Ai festival è come andare a scuola, come se fosse il primo giorno in cui porti il tuo bimbo a conoscere altri come lui. Ora ho intenzione di sviluppare il mio ultimo documentario, il corto “Mi”, selezionato per il Labour Film Festival al cinema Rondinella di Rho. Mi piacerebbe farne un lungometraggio e riprendere il tema di quanto ho girato lo scorso anno in agosto in territorio milanese». concerto di Mika. Domani alle 14.50 primo dialogo fra Neri Marcorè e Chiara Maffioletti su «Canzoni, pensieri e parole». Alle 21 anteprima (€ 10) di «Paolo Conte, via con me», presente il regista, Giorgio Verdelli. Incontri gratuiti, prenotazione a www.fuoricinema.com
Di che cosa parla «Mi»? «Il corto è partito dalla scoperta di un lavoro antico, quello delle mondine, nel mio film sostituite da tre cantonesi, due uomini e una donna, che ho seguito in una giornata d’agosto del 2019, fin dalla partenza alle 5.45 alla cascina Battivacco della Barona».
Progetti per il futuro? «Mi interessa il mondo della musica e sono vicino alla realizzazione di un documentario dal titolo “Pausa” sull’umanità che non lavora nella pausa pranzo».