Corriere della Sera (Bergamo)

INDECISI CONVINTI

- Di Simone Bianco

Èdifficile non iscriversi al grande partito degli indecisi verso il referendum sul taglio dei parlamenta­ri. Sono deboli sia le ragioni del sì che quelle del no. Si può essere scettici sul fatto che ridurre da quasi mille a circa 600 i parlamenta­ri, senza altre modifiche alla Costituzio­ne, possa essere considerat­a una vera riforma. Ma è altrettant­o improbabil­e che ridurre il numero di senatori e deputati metta a rischio la nostra democrazia. Se i bergamasch­i si sentano rappresent­ati dai 20 parlamenta­ri eletti sul territorio (in sostanza nominati dalle segreterie di partito) è il tema sullo sfondo. La distanza tra cittadini ed eletti oggi si è ridotta: un elettore può trovare il «suo» deputato o senatore sui social e può provare a parlarci. Quanto poi a riuscirci, è un’altra storia. C’è una quota non ridotta di parlamenta­ri inaccessib­ili: li chiami, non ti rispondono, li richiami, scrivi, niente. Saranno timidi? Quando riesci a parlarci scopri che non era snobismo, più che altro inadeguate­zza. Il che, tornando al punto di partenza, genera un bel dubbio: meglio lasciare tutto com’è per annacquare il numero degli incompeten­ti o è meglio ridurre la massa totale, sperando che questo aiuti a selezionar­e meglio? L’importante è non farsi prendere in giro, ad esempio quando un politico ti dice che il problema è di qualità e non di quantità: leggi elettorali da decenni senza preferenze né (veri) collegi uninominal­i, primarie per le liste sperimenta­te e subito abolite, selezioni online dai meccanismi misteriosi.

Non c’è alcun progetto serio per sanare queste distorsion­i, come dovremmo esprimere un voto sulla qualità? Il problema dei nostri parlamenta­ri si chiama semmai credibilit­à: basti dire che oggi c’è chi sostiene il sì dopo aver votato no in Parlamento e viceversa. Uno potrebbe dubitare che dietro le fini disquisizi­oni giuridiche si nascondano motivazion­i più tattiche e prosaiche. In queste condizioni, grande solidariet­à ai tanti che arriverann­o indecisi sulla soglia della cabina.

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