Appello alle scuole per gli assistenti educatori
Riconoscere dignità e attualizzare il ruolo dell’assistente educatore nella programmazione scolastica in presenza, a distanza e in affiancamento a domicilio. Confcooperative Bergamo, il Coordinamento bergamasco per l’integrazione (Cbi) e i sindacati sottoscrivono il documento sull’assistenza educativa scolastica e il diritto allo studio dell’alunno disabile. L’appello si rivolge ai Comuni e alle scuole, con l’obiettivo di modificare la normativa regionale e nazionale. «In questa fase di definizione dei Progetti Educativi Individualizzati (Pei) si trovino strumenti e modalità operative a garanzia della continuità degli interventi educativi a sostegno dei ragazzi con disabilità», dice Fabio Loda, coordinatore di Federsolidarietà Confcooperative
Bergamo, che ha in carico circa 1.950 alunni disabili, affidati a 1.100 assistenti educatori, per 700 mila ore annue. Sindacati, cooperative e famiglie fanno fronte comune chiedendo ai Comuni, a cui compete l’assistenza educativa, di pianificare un modello provinciale uniforme e di dare centralità all’assistente educatore, ponte tra la scuola e il contesto extra-scolastico. «Se l’insegnante di sostegno ha la titolarità nella didattica e spesso cambia, l’assistente educatore — dice Francesca Cicolari del Cbi —, è per molti dei nostri figli una garanzia di continuità e sostegno per la socializzazione e lo sviluppo di abilità per l’autonomia».