Pianistico, l’aperitivo servito da Lonquich
Annunciata ad agosto, s’inaugura giovedì la 57esima edizione del Festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo con l’esibizione di Alexander Lonquich, sessantenne pianista di Trier con il quale il Pianistico può vantare un rapporto di lunghissima data, risalente addirittura al 1979, quando Lonquich di anni ne aveva soltanto diciannove. È un’edizione speciale quella che prenderà il via il 24 settembre dal Teatro Sociale, una rassegna riadattata rispetto al programma originale di aprile, ma di grande importanza, realizzata grazie alla ferma volontà di superare le difficoltà organizzative dovute all’emergenza in corso.
Prima dell’alzata ufficiale del sipario, alle ore 17, a dare inizio al festival sarà un’inedita anteprima dal titolo «Lavoro, Volontariato e Cultura insieme per il territorio», protagonista lo stesso Lonquich, che sul palcoscenico sarà preceduto dagli interventi del sindaco di Bergamo Giorgio Gori, di Daniela Guadalupi Gennaro, consigliere del Festival, di Enrico Fusi, vicepresidente della Fondazione della Comunità Bergamasca, e di Giovanna Ricuperati, vicepresidente della Confindustria bergamasca. Un omaggio, come racconta l’organizzazione, «a tutte le persone che condividono i valori fondanti del lavoro, del volontariato e della cultura, ideali intrinseci del nostro territorio». Insieme alla Filarmonica del Festival, il pianista, tedesco di nascita, ma da anni residente in Italia, interpreterà — da solista e direttore — il Concerto in mi bemolle maggiore K271 di Mozart. Lonquich, poi, sarà di nuovo sul palco del Sociale alle 21, in duo con la pianista Cristina Barbuti, sua compagna anche nella vita, e sempre con l’accompagnamento della Filarmonica del Festival. Per loro in programma c’è il Divertissement à l’hongroise in sol minore, D.818 di Franz Schubert, fantasia da salonmusic che rispecchia il lato più spensierato del compositore. Ingresso euro 25-15.