BergamoScienza Dalle pandemie alla ricerca spaziale
Pandemie, crisi, sicurezza informatica, ricerca aerospaziale, invecchiamento: sono solo alcuni dei grandi temi che verranno trattati nella XVIII edizione di BergamoScienza, il festival di divulgazione scientifica organizzato dall’omonima associazione, che torna da sabato 3 a domenica 18 ottobre. E, vincendo la sfida di garantire la sicurezza del pubblico, si ripresenta in una veste completamente nuova. Tutti gli incontri saranno digitali (oltre che, come sempre, gratuiti), visibili in diretta sul sito e sui canali social della rassegna. Non sarà necessario prenotarsi per la visione delle conferenze, ma si potrà interagire sfruttando le potenzialità dei nuovi media. Modalità, queste, già sperimentate (con successo) durante il lockdown e nei mesi successivi nelle tante attività organizzate dal Comitato Giovani che, come spiega la presidente di BergamoScienza Raffaella Ravasio, «ha dimostrato di avere freschezza di idee, creatività, capacità di riflessione, un grande impegno per il futuro», contribuendo a creare «un festival nuovo e innovativo, che mantiene la qualità che ci contraddistingue da sempre e allo stesso modo si rende fruibile al meglio, rispondendo alle esigenze del pubblico».
Si parte dunque il 3 ottobre con un’inaugurazione che non ha nulla da invidiare alle precedenti edizioni: cinque Premi Nobel, Elizabeth Blackburn (ospite per la prima volta), Martin Chalfie, Barry Marshall, Craig Mello e Jack Szostak (che sono vecchie conoscenze del festival) si collegheranno con due fondatori della manifestazione,
Gianvito Martino e Mario Salvi, per raccontare la loro visione del futuro. Dal domani si passerà, l’8 ottobre, al presente più drammatico. In «Da dove vengono i virus?» David Quammen, che nel suo bestseller «Spillover» aveva previsto già nel 2012 una pandemia globale, dialogherà sul tema col giornalista Luigi Ripamonti. Si prosegue il 10 con due tematiche di grande attualità: da un lato Elizabeth Blackburn col sindaco Giorgio Gori e Nicola Quadri del comitato scientifico del festival, risponderà alla domanda «Possiamo vivere per sempre?», dall’altro la geologa Naomi Oreskes con la neuropsicologa Daniela Ovadia e la meteorologa Serena Giacomin si interrogherà su «Chi vuole nascondere la verità sul clima».
Tanti gli appuntamenti, gli spunti, i grandi nomi nel calendario che sarà online da mercoledì 23 settembre. Qualche esempio? Il 14 Piero Angela, Bruno Bozzetto e altri personaggi illustri parleranno di scienza e cartoni animati, il 15 il programmatore Gynvael Coldwind di sicurezza informatica, il 17 l’antropologo Jared Mason Diamond di «Come si superano le grandi crisi». A chiudere la rassegna sarà la conferenza «Cosa fanno i batteri nello spazio?» con, fra gli altri, l’astronauta Luca Parmitano.
Ma non è tutto, perché «in un momento in cui — dicono gli organizzatori — scienza e società devono affrontare uno scenario complesso, la comunicazione scientifica assume un ruolo fondamentale». Per questo BergamoScienza ha deciso di stringere legami con altri eventi culturali e di ospitare sui suoi canali collegamenti con CICAP Fest e Molte Fedi. Spazio anche a tour virtuali per scoprire, con guide d’eccezione, luoghi poco accessibili, quale il Cern di Ginevra ma anche tesori locali come la Basilica di Santa Maria Maggiore o alcune aziende locali. Infine, come da tradizione, una particolare attenzione verrà riservata alle scuole. Non mancheranno i laboratori (anch’essi digitali) e un team di docenti, guidati dal professore Michele Marcaccio, formerà oltre 250 insegnanti sulla didattica non convenzionale, affiancandoli nello sviluppo di attività scientifiche da svolgere nelle classi proprio durante le due settimane del festival.
L’organizzazione «Manteniamo la qualità e rendiamo il festival fruibile al meglio»
Il momento «La comunità scientifica assume un ruolo fondamentale nella società»