La Dirfin, dall’industria alla spartizione post Cormano
Le società che ruotano attorno ad Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni sono almeno una decina, tra controllate e altre aziende «amiche»: secondo la Finanza e l’Antiriciclaggio venivano utilizzate per far girare soldi, a quali scopi è ancora da chiarire. I due contabili della Lega si sarebbero mossi senza preoccupazioni almeno fino all’estate del 2018, quando uscirono i primi articoli sul loro conto. Ed è curioso quanto avviene su due binari paralleli a dicembre del 2017: con la Dirfin srl, di cui è socio unico, Di Rubba partecipa alla cordata Arti Group Holding, guidata da Marzio Carrara della Cpz, che acquista il mese successivo il Nuovo Istituto Italiano di Arti Grafiche e anche la maxi tipografia Eurogravure a Treviglio. Un’operazione da 5 milioni e mezzo di euro che quattro mesi dopo ne frutta 29, con la rivendita al Gruppo Pozzoni. Ma dicembre 2017 è anche il mese in cui dalla Lombardia Film Commission, presieduta da Di Rubba, arrivano i soldi che erano destinati all’acquisto del capannone di Cormano: 800 mila euro, la metà da far tornare a Bergamo, ricostruisce la Finanza. Dalla immobiliare Andromeda 390 mila euro alla Eco srl, poi passati alla Barachetti Service, quindi in parte alla Dea Spa e, per 26.400 euro, proprio alla Dirfin. La società che in contemporanea stava portando a termine un affare delicato e di rilievo.